curafutura chiede ai partner tariffali di avviare quanto prima i negoziati in base a condizioni chiaramente definite. Obiettivo finale: la revisione totale del tariffario.

Nel settore della fisioterapia si osserva un forte aumento dei costi a carico dell’assicurazione di base obbligatoria: negli ultimi dieci anni sono più che raddoppiati, passando da 600 milioni a 1,3 miliardi di franchi all’anno. curafutura sostiene l’intervento tariffale previsto dal Consiglio federale perché ritiene che possa combattere la prassi sempre più diffusa di fatturare posizioni più favorevoli per il fisioterapista («ottimizzazione» delle fatture). Per curafutura, tuttavia, si tratta solo di una tappa intermedia. L’obiettivo finale rimane la revisione totale del tariffario. curafutura invita pertanto i partner tariffali a intraprendere rapidamente i passi necessari per l’avvio di negoziati.

Il forte aumento dei costi nel settore della fisioterapia deve essere analizzato in modo differenziato. Da un lato, è ascrivibile alla tendenza a optare in misura crescente per trattamenti conservativi, che permettono in molti casi di evitare trattamenti più invasivi come quelli chirurgici, un’evoluzione di per sé positiva. D’altro canto, però, una parte dell’aumento dei costi è dovuto alle possibilità di «ottimizzazione» ammesse dall’attuale tariffario, ossia di fatturare posizioni più favorevoli per il fisioterapista. Quest’evoluzione è negativa perché comporta un aumento artificiale dei costi che grava sugli assicurati senza apportare alcun valore aggiunto per i pazienti.

curafutura sostiene l’intervento tariffale del Consiglio federale, in quanto ritiene necessario eliminare queste possibilità di «ottimizzazione». Si pensi ad esempio all’utilizzo osservato con maggiore frequenza negli ultimi anni della posizione 7311 (fisioterapia complessa), la cui remunerazione è superiore del 60 % a quella della posizione 7301 (fisioterapia generale).

Revisione totale del tariffario: curafutura invita i partner ad avviare rapidamente i negoziati

L’intervento tariffale previsto dal Consiglio federale è una misura a breve termine che curafutura sostiene con fermezza, tanto più che da anni non si osservano sforzi a favore di una revisione del tariffario. A medio termine, sarà tuttavia necessario rielaborare anche l’intera struttura tariffaria della fisioterapia, visto che quella attuale non è più adeguata. Per questo motivo, curafutura chiede ai partner tariffari di avviare rapidamente i negoziati.

È però importante disporre di un quadro chiaro, altrimenti c’è il rischio che i negoziati falliscano, come è accaduto nel 2016. In quell’occasione le associazioni dei fisioterapisti non avevano accettato il sistema di neutralità dei costi pur avendo trovato un accordo su tutti gli altri elementi.

curafutura ricorda due punti cardine che dovrebbero costituire il quadro di riferimento per i prossimi negoziati. Primo, la nuova struttura tariffale deve essere accompagnata da un sistema di neutralità dei costi che escluda un aumento artificiale dei costi al passaggio dall’attuale struttura a quella nuova. Secondo, i negoziati devono basarsi sui dati relativi ai costi dei fisioterapisti e delle loro prestazioni. curafutura invita pertanto le associazioni della fisioterapia a fornire questi dati agli assicuratori. Prima verranno forniti, prima i negoziati potranno iniziare.

KPT ha comunicato a curafutura di volersi ritirare dall’associazione entro la fine del 2024. Pur rammaricandosi di questa decisione, curafutura ribadisce di voler portare avanti, insieme ai suoi membri, riforme essenziali per migliorare il sistema sanitario svizzero. Tre importanti progetti di curafutura sono in dirittura di arrivo: il finanziamento uniforme EFAS, la revisione del tariffario medico grazie a TARDOC e la revisione dei margini di distribuzione dei medicamenti che promuoverà un maggiore utilizzo dei generici.

Il presidente di curafutura Konrad Graber ha preso atto con rammarico della decisione e ringrazia KPT per il sostegno e la collaborazione negli ultimi dieci anni. «curafutura mantiene il proprio impegno per migliorare il sistema sanitario e continuerà a lavorare per raggiungere questo obiettivo».

Agli inizi di curafutura, i suoi membri ritenevano che con il 40% degli assicurati avrebbero avuto la massa critica per poter influenzare il sistema sanitario. «Dopo l’uscita di KPT torneremo al 40% ma non per questo verremo meno al nostro impegno» ha affermato Konrad Graber.

Tre progetti di riforma del sistema sanitario sostenuti da curafutura e dai suoi partner sono in dirittura di arrivo. Il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS) dovrebbe essere approvato nel corso della sessione invernale delle Camere. Il nuovo tariffario per singole prestazioni TARDOC gode ormai del sostegno di tutti i partner tariffali: FMH e H+ (per i fornitori di prestazioni) e curafutura e santésuisse (per gli assicuratori). Infine, il DFI potrebbe decidere entro la fine dell’anno di rivedere i margini di distribuzione dei medicamenti in modo da promuovere un maggiore utilizzo dei generici.

curafutura si adopererà per conciliare prestazioni di alta qualità e uno sviluppo ragionevole dei costi e continuerà ad attribuire un’importanza particolare al partenariato tariffale tra fornitori di prestazioni e soggetti finanziatori.

Contatto per i media
Angelo Geninazzi, responsabile della comunicazione per la Svizzera italiana, +41 79 383 79 13
(Konrad Graber sarà raggiungibile telefonicamente tra le 11.00 e le 13.00; organizzazione a cura dell’ufficio stampa)

È urgente una discussione sul catalogo delle prestazioni

Nel 2024 il premio medio subirà un’impennata: gli assicurati pagheranno mediamente il 8.7 per cento in più. Un aumento chiaramente prevedibile, visto che nel secondo trimestre dell’anno si è registrata una crescita marcata in quasi tutti i gruppi di costo. Purtroppo, il Dipartimento federale dell’interno (DFI) non ha sfruttato in misura sufficiente le misure di contenimento dei costi a sua immediata disposizione.

I pronostici negativi si sono purtroppo realizzati. L’anno prossimo il premio medio aumenterà del 8.7 %. Il direttore di curafutura Pius Zängerle dichiara «curafutura si è impegnata fino all’ultimo affinché il DFI inserisse la revisione relativa ai margini di distribuzione nella revisione delle disposizioni sui medicamenti». Ciò avrebbe permesso un risparmio immediato di 60 milioni di franchi. E, di conseguenza, con un maggior utilizzo dei generici e dei biosimilari si sarebbe potuto ottenere un risparmio supplementare per varie centinaia di milioni di franchi. Il DFI ha rinunciato a questa possibilità di contenere l’aumento dei costi, almeno per il momento. Una scelta incomprensibile per Zängerle, se si pensa alle ripercussioni che ha sui premi degli assicurati.

A inizio anno si è capito che l’evoluzione dei costi non stava andando nella direzione auspicata. Infatti è stata registrata una crescita significativa praticamente in tutti i principali gruppi di costo. «È quindi ancora più importante contenere i costi laddove la loro riduzione non implica rinunce in termini di qualità e permette di correggere un incentivo negativo», afferma Zängerle. Nel caso specifico, il farmacista o il medico guadagnano di più dispensando il farmaco originale invece del generico, meno caro.

EFAS e TARDOC portano risparmi significativi
Altre riforme di rilevanza sistemica che possono contenere i costi sono state avviate anni fa ma non sono ancora andate in porto. La prima è il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS). Secondo i calcoli dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), la riduzione dei costi ammonterebbe ad almeno 1 miliardo di franchi. Anche la seconda riforma, ossia il nuovo tariffario medico TARDOC che dovrà finalmente sostituire l’ormai obsoleto TARMED, avrà un effetto di contenimento dei costi. Il sistema di neutralità dei costi messo a punto per il TARDOC garantisce un’evoluzione dei costi inferiore alla media e comporterebbe un risparmio di 600 milioni di franchi entro tre anni (dal 2025).

Si impone un dibattito sulle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base
Per alleggerire il carico finanziario che pesa sugli assicurati, occorre avviare una discussione di fondo sul catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base, che copre il 98% di tutte le prestazioni. «Se vogliamo alleggerire il carico per gli assicurati, dobbiamo mettere in discussione l’estensione delle prestazioni attualmente coperte dall’assicurazione di base», afferma Zängerle. È inoltre importante che fornitori di prestazioni, soggetti finanziatori e pazienti uniscano le forze per evitare prestazioni superflue o persino dannose.

Molte proposte di riforma sono controproducenti
Molte delle attuali proposte di riforma non fanno che peggiorare il sistema attuale. Distolgono l’attenzione dal fatto che alcune riforme, come la revisione dei margini di distribuzione, EFAS e il TARDOC, sono in dirittura di arrivo. Quando saranno state definitivamente approvate e attuate, si creerà un margine di manovra per nuove riforme in grado di garantire che il nostro sistema sanitario rimanga tra i migliori al mondo, ma sia anche economicamente sostenibile.

Ad alcuni giorni dall’annuncio dell’ennesimo aumento dei premi dell’assicurazione malattie, il Consiglio federale ha deciso di rinviare le misure di contenimento dei costi riguardanti i medicamenti. La revisione delle disposizioni sui margini di distribuzione comporterebbe un risparmio immediato di 60 milioni di franchi oltre a quelli garantiti dalle misure decise ora dal Consiglio federale. Per curafutura e santésuisse la decisione è incomprensibile.

curafutura e i suoi membri CSS, Helsana, Sanitas e KPT hanno interesse a che gli assicurati beneficino di tutte le opportunità di risparmio possibili. Il loro scopo è la soddisfazione dei clienti. Un anno fa, il Dipartimento federale dell’interno (DFI) ha ritenuto che la riforma relativa ai margini dei medicamenti sostenuta da pharmaSuisse, FMH, H+ e curafutura fosse sufficientemente matura per essere attuata. Apparentemente però Alain Berset, capo del DFI nonché presidente della Confederazione, non ha sottoposto al Consiglio federale la revisione delle pertinenti disposizioni nonostante l’impatto diretto che avrebbe sui premi.

«La decisione del Consiglio federale di ridurre solo il prezzo dei generici, senza revisione dei margini ha un effetto controproducente: riduce il margine per i generici e mantiene invariato quello degli originali con il risultato di continuare a favorire la prescrizione di questi ultimi», afferma Pius Zängerle, direttore di curafutura. Insomma, si mantiene l’incentivo negativo invece di favorire finalmente anche in Svizzera l’uso di medicamenti generici e biosimilari.

Promozione dei generici grazie alla revisione delle disposizioni sui margini
La revisione delle disposizioni sui margini avrebbe portato risparmi immediati per circa 60 milioni di franchi grazie alla riduzione della parte propria alla distribuzione. Inoltre, avrebbe generato ulteriori risparmi per diverse centinaia di milioni di franchi grazie a un più ampio uso dei generici e dei biosimilari favorito dalla significativa riduzione dei falsi incentivi. La revisione prevedeva in particolare di ridurre un incentivo negativo noto da tempo: attualmente, in Svizzera, farmacisti e medici guadagnano di più se dispensano un farmaco più costoso.

Per il momento, quindi, la revisione delle disposizioni sui margini è fuori discussione, visto che il DFI ha presentato al Consiglio federale unicamente le altre parti della revisione OAMal/OPre relative ai medicamenti.

La parte della riforma che riguarda l’uso off-label farà lievitare i costi
Secondo curafutura l’applicazione del principio di una maggiore equivalenza nell’esame delle domande per l’uso di medicamenti off-label nel singolo caso farà lievitare i costi. Pius Zängerle, direttore di curafutura, ha affermato che alla luce del significativo aumento dei premi previsto da tutti per il prossimo anno la decisione non può che deludere.

L’associazione considera la decisione del Dipartimento federale dell’interno e del Consiglio federale in corpore sconcertante per tre motivi: 1) Nel 2020 il Parlamento aveva chiesto in una mozione che la riforma venisse realizzata al più presto sotto forma di pacchetto complessivo; 2) La situazione è tanto più sconcertante davanti a una soluzione già pronta, che gode di un ampio sostegno. Come si può nutrire fiducia dopo l’improvviso voltafaccia di un DFI che all’ultimo minuto boccia un compromesso che esso stesso ha voluto e che ha sostenuto in forma scritta davanti agli attori interessati? Lo slittamento della decisione va a spese degli assicurati; 3) Il consigliere federale Alain Berset sostiene che una tavola rotonda allargata permetterà di giungere a una soluzione in pochi giorni. Sarebbe davvero un exploit senza precedenti.

curafutura confida ora nel fatto che il presidente della Confederazione e il Consiglio federale diano la massima priorità alla conclusione della revisione delle disposizioni sui margini e adempiano così il mandato del Parlamento e le promesse fatte.

curafutura continuerà a sostenere in modo costruttivo un maggior impiego dei generici e dei biosimilari in Svizzera e si impegnerà sempre e ancora a favore di riforme intelligenti, attuabili e finalizzate a contenere i costi. Oltre a quella che riguarda i farmaci, sono attese la riforma per il finanziamento uniforme EFAS e quella per il nuovo tariffario medico TARDOC, completato se possibile con importi forfettari.

L’Accordo 2.0 è stato adeguato ai nuovi requisiti di legge e spiana la via al conferimento dell’obbligatorietà generale

Le associazioni curafutura e santésuisse hanno adattato l’Accordo settoriale sugli intermediari sulla scorta della recente revisione di legge in modo da continuare ad assicurare l’elevata qualità nella consulenza fornita dagli intermediari e preservare l’attività di consulenza richiesta dal pubblico. La revisione dell’Accordo settoriale sugli Intermediari (Accordo 2.0) soddisfa i nuovi requisiti della legge federale sul disciplinamento dell’attività degli intermediari assicurativi approvata dal Parlamento nel dicembre 2022. Al nuovo Accordo, entrato in vigore il 1° settembre 2023, potrà essere conferita l’obbligatorietà generale già dal 1° gennaio 2024.

L’Accordo settoriale sugli intermediari (ASI), in vigore dal 1° settembre 2021, vieta le acquisizioni telefoniche a freddo, definisce criteri di qualità vincolanti e limita le provvigioni versate agli intermediari. Nel dicembre 2022 il Parlamento ha approvato la nuova legge federale sul disciplinamento dell’attività degli intermediari assicurativi che istituisce i presupposti di legge per chiedere al Consiglio federale di conferire obbligatorietà generale all’ASI.

In collaborazione con le due associazioni curafutura e santésuisse, gli assicuratori malattia hanno rivisto l’attuale Accordo per adeguarlo alla nuova legge sull’attività degli intermediari e venire incontro alle richieste del Parlamento (parificazione degli intermediari interni/esterni; ruolo della commissione di vigilanza).

Regolamentate le rimunerazioni

Il tetto previsto finora per le provvigioni nell’assicurazione base (70 franchi per contratto) vale per tutti gli intermediari. Per l’assicurazione complementare, l’Accordo 2.0 prevede che le provvigioni rispettino il principio dell’economicità. L’autorità di vigilanza – ossia la FINMA – deve essere in grado di accertare l’economicità. Visti i differenti modelli d’affari degli assicuratori e tenuto conto dei problemi legati al diritto del lavoro, questo – e non la soluzione in uso finora (12 premi mensili) – è l’unico modo per raggiungere la parificazione tra servizi interni e intermediari esterni richiesta dal legislatore.

Gli standard di qualità e il divieto delle acquisizioni a freddo restano in vigore

Le restanti disposizioni nell’Accordo 2.0 rimangono invariate. Il divieto delle acquisizioni a freddo resta in vigore e gli intermediari devono soddisfare standard di qualità elevati. In tal modo si arginano le telefonate indesiderate e si migliora la qualità delle consulenze.

Sanzioni di legge al posto delle sanzioni convenzionali

In caso di inosservanza delle disposizioni, la nuova legge prevede sanzioni sia penali che sanzioni previste dal diritto di vigilanza. Il Parlamento non ha quindi tenuto conto della pluriennale attività della commissione di vigilanza, autorizzata a pronunciare sanzioni sulla base dell’Accordo finora in vigore. Il ruolo della commissione di vigilanza viene ridefinito nell’Accordo 2.0 in modo da evitare che una medesima inosservanza venga sanzionata due volte da due differenti istanze (commissione di vigilanza e autorità statale). Al posto della commissione si istituisce un organo centrale a cui comunicare eventuali infrazioni all’ASI. Questo organo non pronuncia sanzioni.

Entrata in vigore dell’Accordo 2.0 e richiesta di conferimento dell’obbligatorietà generale

L’obiettivo delle due associazioni è di arrivare quanto prima a presentare la richiesta di conferimento dell’obbligatorietà generale. Sarà possibile conferire carattere obbligatorio generale all’Accordo 2.0 per tutti gli assicuratori al più presto il 1° gennaio 2024. A tal fine serve l’adesione all’Accordo 2.0 di assicuratori che rappresentano almeno il 66 % degli assicurati.

Gli assicuratori malattia possono aderire al nuovo Accordo settoriale a partire dal 1° settembre 2023.

Il finanziamento uniforme delle cure ambulatoriali e stazionarie (EFAS), in discussione in Parlamento da 14 anni, è una delle più vaste e importanti riforme del sistema sanitario mai realizzate da quando è in vigore la LAMal. Nella sessione autunnale 2023 tornerà sui banchi del Consiglio nazionale nell’ambito della procedura di appianamento delle divergenze. L’introduzione di EFAS e l’inclusione delle prestazioni di cura godono del sostegno di un’ampia alleanza di attori del settore della sanità. L’obiettivo è di adottare una soluzione condivisa dalla maggioranza e di attuare rapidamente la riforma inizialmente nel settore stazionario.

EFAS elimina gli incentivi negativi presenti nel settore delle cure stazionarie, migliora l’efficienza, promuove il trasferimento sensato delle prestazioni dal regime stazionario a quello ambulatoriale e imprime ulteriore slancio alle cure integrate. Per questo, raccoglie il consenso di un’ampia maggioranza di attori del settore sanitario, tanto che la cerchia dei suoi sostenitori si allarga sempre più. Oltre alle federazioni di fornitori di cure (ARTISET con CURAVIVA, Spitex Svizzera, ASPS e senesuisse), vi hanno infatti aderito altre quattro importanti associazioni: economiesuisse, scienceindustries, SW!SS REHA e la Federazione svizzera dei medici psichiatri-psicoterapeuti (FMPP).

Sì all’integrazione delle prestazioni di cura di lunga durata ma a condizioni chiare

Quattro anni dopo la prima lettura, il progetto torna sui banchi del Consiglio nazionale per la seconda lettura prevista nella sessione autunnale 2023. Nella sessione invernale 2022, il Consiglio degli Stati ha infatti deciso di integrare le cure di lunga durata nel progetto EFAS quattro anni dopo la sua entrata in vigore. Ora anche la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (Camera prioritaria) si è espressa a favore della loro inclusione, ma chiede che ciò avvenga in modo flessibile e a condizioni chiare.

I sostenitori di EFAS condividono la decisione della commissione del Consiglio nazionale ma pongono a loro volta delle condizioni, prima fra tutte la trasparenza sui costi a carico dell’AOMS e, di rimando, una chiara distinzione tra prestazioni di cura e prestazioni di assistenza. Questo fornirà le basi per quantificare l’impatto dell’inclusione delle prestazioni di cura di lunga durata sui premi. Inoltre, i costi non devono essere scaricati sugli assicurati che pagano i premi. L’alleanza EFAS ritiene peraltro che l’ulteriore condizione posta dalla commissione del Consiglio nazionale, ossia di attuare l’iniziativa popolare sulle cure infermieristiche prima dell’integrazione delle cure di lunga durata nel progetto EFAS, rappresenti un inutile ostacolo che pone peraltro anche problemi di ordine giuridico.

Con EFAS, il controllo e il rimborso delle fatture saranno di competenza esclusiva degli assicuratori malattie. Questo permetterà di uniformare e semplificare il sistema di finanziamento. I partner dell’alleanza sostengono quindi la posizione della commissione del Consiglio nazionale, secondo cui il controllo delle fatture debba restare di competenza degli assicuratori. Tuttavia, per eliminare i doppioni che contraddistinguono gli attuali processi di elaborazione e disbrigo, nel nuovo sistema è auspicabile che solo gli assicuratori abbiano automaticamente accesso alle fatture originali.

Inoltre, per motivi di protezione dei dati, è problematico rendere disponibili in forma non anonima a diversi organismi e autorità dati personali sensibili degli assicurati. I Cantoni, quali attori importanti della sanità, possono e devono garantire il controlling delle prestazioni mediante reporting diretto e dati statistici, come d’altronde già avviene.

I partner dell’alleanza si impegnano tuttora per raggiungere un buon compromesso, senza il quale una riforma importante come EFAS non potrà essere realizzata. Invitano il Parlamento e tutte le parti interessate a sostenere questa riforma ormai matura e a non ritardarla ulteriormente o addirittura pregiudicarla con nuove richieste solo abbozzate. EFAS permetterà finalmente di eliminare un grave incentivo negativo che caratterizza il sistema sanitario svizzero e di finanziare in modo uniforme tutte le prestazioni mediche e infermieristiche, a prescindere che siano erogate in regime ambulatoriale o stazionario.

Informazioni su EFAS:

https://www.pro-efas.ch/it/ 

Informazioni

  • Pius Zängerle, direttore curafutura, 079 653 12 60, pius.zaengerle@curafutura.ch
  • Franziska Lenz, responsabile dipartimento Politica e comunicazione FMH, 031 359 11 11, kommunikation@fmh.ch
  • Anne-Geneviève Bütikofer, direttrice H+, 031 335 11 63, medien@hplus.ch
  • Daniel Höchli, direttore ARTISET, 031 385 33 48, media@artiset.ch
  • Marcel Durst, direttore ASPS, 079 300 73 59, marcel.durst@spitexprivee.swiss
  • Andreas Faller, direttore Bündnis Freiheitliches Gesundheitswesen, 079 415 33 37, andreas.faller@intergga.ch
  • Dr. Fridolin Marty, responsabile Politica sanitaria economiesuisse, 044 421 35 26, fridolin.marty@economiesuisse.ch
  • Damian Müller, presidente Forum Gesundheit Schweiz, 079 569 09 39, contact@forumgesundheitschweiz.ch
  • Annamaria Müller, presidente fmc, 079 751 94 01, annamaria.mueller@fmc.ch
  • Prof. dr. Michele Genoni, presidente FMCH, 032 329 50 00, michele.genoni@fmch.ch
  • Dr. med. Fulvia Rota, co-presidente FMPP, 031 313 88 33, fmpp@psychiatrie.ch
  • Dr. René Buholzer, direttore Interpharma, 061 264 34 14, rene.buholzer@interpharma.ch
  • Babette Sigg, presidente Schweizerisches Konsumentenforum kf, 076 373 83 18,praesidentin@konsum.ch
  • Dr. med. Anne Sybil Götschi, presidente medswiss.net, 076 365 97 34, info@medswissnet.ch
  • Dr. med. Philippe Luchsinger, presidente mfe, Medici di famiglia e dell’infanzia Svizzera, 044 762 40 90, philippe.luchsinger@hausaerzteschweiz.ch
  • Andrea Brügger, responsabile Public Affairs pharmaSuisse, 031 978 58 18, publicaffairs@pharmasuisse.org
  • PD Dr. med. Christoph Weber, presidente SBV-ASMI, 031 312 03 03, christoph.weber@sbv-asmi.ch
  • Pia Guggenbühl, Public Affairs e Comunicazione scienceindustries, 044 368 17 44,pia.guggenbuehl@scienceindustries.ch
  • Christian Streit, direttore senesuisse, 031 911 20 00, chstreit@senesuisse.ch
  • Marianne Pfister, co-direttrice Spitex Svizzera, 031 381 22 81, pfister@spitex.ch
  • Dr. Willy Oggier, presidente SW!SS REHA, 079 407 23 51, info@swiss-reha.com
  • Liliane Scherer, responsabile Comunicazione e politica vips, 076 779 57 22, liliane.scherer@vips.ch
 

A lungo termine è assolutamente necessario un dibattito politico sulla portata e sul continuo ampliamento del catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base.

In occasione dell’incontro annuale con i media in programma oggi, il presidente di curafutura Konrad Graber ha dichiarato che il tempo della diagnosi è finito e che è giunto il momento di iniziare la terapia. La cura è nota e prevede tre rimedi: finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS), revisione del tariffario delle prestazioni mediche, maggiore utilizzo dei generici. curafutura invita la politica ad assumersi le proprie responsabilità e ad attuare rapidamente queste tre riforme che, insieme, offrono un potenziale di risparmio di diversi miliardi di franchi. A lungo termine, si impone inoltre un dibattito sul catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base, che dall’entrata in vigore della LAMal è stato costantemente ampliato contribuendo in misura importante all’aumento dei costi.

Il direttore di curafutura Pius Zängerle ha evidenziato come l’attuale evoluzione dei costi dell’assicurazione di base sia preoccupante: negli ultimi dodici mesi, praticamente tutti i gruppi di costo hanno registrato un netto aumento. Curafutura esorta la politica ad agire e a realizzare in via prioritaria le tre principali riforme del sistema sanitario. Senza di esse, le nuove idee non potranno diventare realtà o tenderanno a fallire perché queste tre riforme rappresentano per così dire le fondamenta del sistema sanitario e permettono di evitare o di eliminare i principali falsi incentivi.

Secondo il presidente di curafutura Konrad Graber, è senz’altro possibile riformare e migliorare il sistema sanitario, ma a tal fine è imprescindibile che tutti i livelli politici si assumano le proprie responsabilità. In primis il Parlamento, che ha l’opportunità di adottare il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS) entro la fine del 2023. Questa riforma, di cui si discute da 14 anni, offre un potenziale di risparmio stimato tra 1 e 3 miliardi di franchi.

Anche il Consiglio federale, come autorità competente per l’approvazione del nuovo tariffario delle prestazioni mediche ambulatoriali che sostituirà il TARMED, è chiamato a fare la propria parte. Entro la fine del 2023 gli verrà presentata la domanda di approvazione del TARDOC che, grazie al rigoroso sistema di neutralità dei costi, nei tre anni successivi alla sua entrata in vigore permetterà risparmi dell’ordine di 600 milioni di franchi.

Infine, curafutura chiede al Consiglio federale e al Dipartimento federale dell’interno di mettere in vigore la revisione dei margini di distribuzione per i medicamenti con effetto dal 1° gennaio 2024. Il sistema attuale incentiva i medici e i farmacisti a dispensare i medicamenti originali anziché i generici, più economici. La riforma, chiesta già nel 2009 da una mozione, consentirebbe di risparmiare centinaia di milioni di franchi all’anno perché promuove una maggiore sostituzione dei farmaci originali con farmaci generici.

A lungo termine è necessario un dibattito sul catalogo delle prestazioni
Secondo Andreas Schönenberger, CEO di Sanitas e membro del Comitato direttivo di curafutura, oltre a queste tre riforme realizzabili in tempi brevi, a lungo termine sarà necessaria una discussione sul catlogo delle prestazioni coperte dall’assicurazione di base. Dall’entrata in vigore della LAMal, il catalogo è stato ampliato costantemente e questo ha contribuito a far aumentare i costi sanitari. La politica non può chiedere sempre nuove prestazioni e poi lamentarsi perché i costi aumentano.

curafutura chiede un riesame annuale dei medicamenti che generano un fatturato dai 10 milioni di franchi in su.

Secondo i calcoli di curafutura, il riesame triennale dei medicamenti della tranche 2023 dovrebbe con- sentire una riduzione dei costi di circa 150 milioni di franchi. Visto però che il potenziale di risparmio non è ancora esaurito, curafutura chiede un riesame annuale anziché triennale dei farmaci che generano un fatturato pari o superiore a 10 milioni di franchi. Solo nella tranche 2023 si potrebbero infatti rispar- miare ulteriori 100 milioni di franchi. A tutto vantaggio degli assicurati.

Di tutte le misure adottate nell’ambito della politica dei prezzi dei medicamenti, il riesame triennale è quella che offre il maggiore potenziale di contenimento dei costi (cfr. grafico). Secondo i calcoli di curafu- tura, per la tranche 2023 dovrebbe permettere di risparmiare circa 150 milioni di franchi.

Un risparmio particolarmente significativo può risultare dall’immunosoppressore Remicade (100 mg pol- vere per concentrato per soluzione per infusione). Per questo farmaco curafutura prevede una riduzione di prezzo del 32% nel 2023, pari a un risparmio di 27,9 milioni di franchi all’anno. Anche per Humira, altro farmaco del gruppo degli immunosoppressori, il potenziale di risparmio è enorme e può raggiungere il 23%, ossia 26,3 milioni di franchi all’anno secondo le stime di curafutura. 

Il potenziale di contenimento dei costi è però lungi dall’essere esaurito. Secondo curafutura, se il riesame annuale concernesse tutti i medicamenti rimborsati dall’assicurazione malattia di base, si otterrebbe un risparmio ricorrente molto più elevato.

Riesame annuale a partire da un fatturato di 10 milioni di franchi
Finora la richiesta di un riesame annuale non è stata presa in considerazione a causa del notevole dispen- dio che comporta. Visto però l’elevato potenziale di risparmio che offre, curafutura chiede che vengano riesaminati ogni anno almeno i farmaci costosi oggetto di una forte domanda che generano un fatturato dai 10 milioni di franchi in su. Si tratta di poco meno di 200 prodotti su un totale di 3000. Secondo i calcoli di curafutura, per la sola tranche del 2023, il risparmio annuale ricorrente sarebbe di circa 100 milioni di franchi.

La richiesta è stata inclusa nel che prevede un secondo l’articolo 32 LAMal e che autorizza il Consiglio federale a stabilire le modalità e i tempi del riesame periodico delle prestazioni in base ai criteri EAE.

«Il risparmio potenziale è tale che non possiamo non insistere su questo adeguamento», afferma il diret- tore di curafutura Pius Zängerle. È importante che gli assicurati paghino un prezzo economicamente sostenibile per i farmaci, come d’altronde stabilisce da tempo la legge. Lo sforzo supplementare sarà più che ripagato. curafutura non intende cedere su questo punto. «Il riesame triennale ha già un impatto no- tevole sul prezzo dei medicamenti. Per questo va sfruttato meglio», conclude Zängerle.

Obiettivo del riesame triennale: rivedere e adeguare i prezzi dei farmaci
Il riesame triennale è effettuato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in tranche annuali e serve a verificare, e se del caso adeguare, i prezzi dei medicamenti.
La verifica mira a garantire che i criteri di ammissione nell’elenco delle specialità siano sempre soddi- sfatti: i medicamenti ammessi devono essere efficaci, appropriati ed economici. Tutti i medicamenti rimborsati dall’assicurazione malattia obbligatoria sono sottoposti regolarmente a riesame. I farmaci non vengono riesaminati contemporaneamente. L’UFSP li ha suddivisi in tre unità di dimensioni simili (tranche) sulla base dell’appartenenza a un gruppo terapeutico e ogni anno esamina una tranche. La tranche 2023 comprende i medicamenti che generano circa la metà della spesa farmaceutica a ca- rico dell’assicurazione malattia obbligatoria. Una delle sfide attuali è rappresentata dal fatto che alcuni medicamenti, pur rientrando nella tranche da riesaminare, vengono esclusi a causa dell’estensione dell’indicazione o di una modifica della limitazione. In questo caso, curafutura chiede di adeguare le re- gole in modo che tutti i medicamenti da riesaminare lo siano effettivamente quando è il loro turno. Ogni anno curafutura stima il potenziale di risparmio della tranche di medicamenti da riesaminare e lo comunica all’UFSP come base di riferimento.

Il sistema di neutralità dei costi messo a punto per il nuovo tariffario TARDOC garantisce un aumento inferiore alla media dei costi sanitari e riduce in modo duraturo il carico finanziario degli assicurati.

curafutura ha valutato nuovamente l’impatto del nuovo tariffario TARDOC sull’evoluzione dei costi della sanità. Con l’introduzione di un tetto dei costi vincolante, l’onere a carico degli assicurati diminuirà nettamente. La valutazione mostra che con la fase triennale di neutralità dei costi i risparmi raggiungeranno 600 milioni di franchi svizzeri all’anno. Il TARDOC può quindi fornire già ora un importante contributo al contenimento dei costi. Un contributo ancora più necessario dopo il marcato aumento dei premi nel 2023 e alla luce dell’attuale forte evoluzione dei costi.

Il nuovo tariffario medico ambulatoriale TARDOC contribuisce in modo significativo al contenimento dei costi. Parte integrante del tariffario, il sistema di neutralità dei costi (link, in tedesco), è stato concordato contrattualmente tra i partner tariffali e consente di controllare i costi dopo l’entrata in vigore del TARDOC, in sostituzione del TARMED. Il fulcro del sistema è la definizione di una fascia di variazione vincolante per l’evoluzione dei costi rispetto all’anno precedente all’introduzione del TARDOC. Il limite inferiore della fascia è stato fissato al -1 % all’anno (riduzione dei costi), quello superiore al +2 % all’anno (aumento dei costi). Tutte le prestazioni fatturate con il TARDOC sono contenute in questa fascia.

Se i costi si situano al di fuori della fascia di variazione, vengono attivati meccanismi di correzione e compensazione. Se invece rimangono nella fascia (tra -1 % e +2 %), non sono necessarie correzioni.

Risparmio potenziale di almeno 187 milioni di franchi in un anno

Per illustrare il potenziale di risparmio, curafutura presenta un’analisi basata sugli ultimi dati relativi all’andamento dei costi nel 2022 che mostra l’evoluzione dei costi se il nuovo tariffario TARDOC e se il sistema di neutralità dei costi fossero già in vigore.

Nel 2022 i costi delle prestazioni ambulatoriali sono aumentati del 3,5 % (link). Visto che l’aumento si situa al di fuori della fascia di variazione (troppo alto), con il TARDOC si sarebbero attivate misure di correzione e compensazione per riportare i costi al di sotto del tetto massimo fissato (+2 %). Questo avrebbe permesso un risparmio dell’1,5 %, ossia 187 milioni di franchi in un solo anno.

Dopo tre anni risparmio annuo ricorrente per 600 milioni di franchi

La fase di neutralità dei costi non produrrà effetti solo per un anno: durerà per lo meno tre anni dopo l’entrata in vigore del TARDOC e il Consiglio federale potrà decidere di prorogarla se riterrà che le condizioni non siano ancora soddisfatte. Inoltre, è stato concordato un monitoraggio a lungo termine. Questo significa che l’impatto del TARDOC sull’evoluzione dei costi sanitari va calcolato tenendo conto della durata minima della fase di neutralità dei costi, vale a dire tre anni.

Dopo tale fase, si ottiene un risparmio ricorrente di 600 milioni di franchi all’anno posto che in questi tre anni l’aumento dei costi nel settore ambulatoriale si attesti al 3,5 %. Si tratta di un’ipotesi moderata, visto che negli anni «ordinari» (p. es. senza pandemia) i costi delle prestazioni nel settore ambulatoriale sono aumentati in certi casi ben al di sopra del 4 %. Se ciò avvenisse anche nei prossimi anni, il risparmio supererebbe i 600 milioni di franchi.

Il TARDOC avrà un ruolo fondamentale nella stabilizzazione dei costi dell’AOMS

L’obiettivo principale del TARDOC è la revisione del tariffario medico ambulatoriale, attesa da molto tempo. Grazie al sistema di neutralità dei costi, il nuovo tariffario garantisce anche una migliore prevedibilità e porta a una netta riduzione dei costi su più anni nel settore ambulatoriale. Secondo il direttore di curafutura Pius Zängerle si tratta di un segnale confortante dopo l’aumento dei premi nel 2023 e alla luce dell’attuale evoluzione dei costi.

Il TARDOC avrà un ruolo di contenimento dei costi dell’assicurazione di base (AOMS). Sostituirà l’ormai obsoleto TARMED, il tariffario più importante nell’AOMS, al quale è riconducibile un terzo dei costi dell’AOMS, ossia circa 13 miliardi di franchi all’anno. Il contenimento dei costi reso possibile da un sistema tariffario aggiornato sotto il profilo medico ed economico avrà quindi un notevole impatto sui costi complessivi dell’AOMS e, di rimando, sui premi di tutti gli assicurati.

Neutralità dei costi: requisiti identici per tutti

curafutura attende con interesse il sistema di neutralità dei costi per gli importi forfettari ambulatoriali. È fondamentale che il Consiglio federale fissi gli stessi requisiti per entrambi i progetti e li valuti con lo stesso metro di giudizio. Solo così si eviterà di risparmiare da un lato e di spendere troppo dall’altro. Tutta la documentazione relativa ai futuri tariffari dovrà essere trasmessa all’organizzazione per le tariffe mediche ambulatoriali (OAAT) entro il 30 giugno 2023.

Funzionamento del sistema di neutralità dei costi

L’esigenza di neutralità dei costi risulta dall’articolo 59c capoverso 1 lettera c dell’ordinanza sull’assicurazione malattie (OAMal), in virtù del quale un cambiamento del modello tariffale non deve comportare costi supplementari. La disposizione mira a evitare che il passaggio al nuovo tariffario comporti un aumento artificiale dei costi dovuto esclusivamente al cambiamento di tariffario.

curafutura ha deciso di pubblicare il sistema di neutralità dei costi del TARDOC in modo da creare trasparenza nel dibattito (link). Il sistema poggia sui seguenti principi tecnico-economici:
1) La combinazione di effetti di prezzo e di volume è considerata integralmente.
2) L’evoluzione dei costi viene monitorata su un arco di tempo definito.
3) Vengono considerati i costi supplementari e i risparmi che risultano da altri tariffari.
4) Gli shock esogeni, gli interventi politici o i cambiamenti strutturali e di prezzo in altri tariffari non devono essere imputati al cambiamento di modello tariffario.
Il sistema sanitario non dev’essere completato da un nuovo tipo di reti di cure integrate: occorre piuttosto rivalutare i modelli assicurativi alternativi che già esistono e che danno buone prove. curafutura approva la linea prudente adottata dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) che sembra consapevole della portata delle decisioni relative al finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS) e cerca per quanto possibile soluzioni percorribili a lungo termine. curafutura ritiene che sia un passo nella giusta direzione, anche se è del parere che il controllo delle fatture sia di chiara competenza degli assicuratori e caldeggia la variante più snella.   

Non cambiare ciò che funziona, introdurre novità solo se sono davvero utili e prendersi il tempo di ponderare le decisioni: questa potrebbe essere in sintesi l’interpretazione da dare alle decisioni della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) in merito al secondo pacchetto di misure di contenimento dei costi e il finanziamento delle prestazioni (EFAS). curafutura condivide l’esigenza di fissare delle condizioni per l’integrazione delle cure di lunga durata nel sistema EFAS. Senza la trasparenza dei costi, l’integrazione delle cure resta una «scatola nera». La trasparenza sui costi a carico dell’AOMS permette di integrare con profitto le cure di lunga durata.

Anche le decisioni sul controllo delle fatture vanno nella giusta direzione. Per curafutura è fondamentale che questo controllo resti di competenza degli assicuratori e continui a far parte delle loro attività chiave. La proposta attuale vuole garantire ai Cantoni l’accesso ai dati riguardanti le cure ospedaliere. Bisogna evitare che si vengano a creare situazioni di stallo pregiudizievoli per i pazienti qualora i costi non venissero assunti.

Il fatto che la CSSS-N voglia verificare la coerenza della propria decisione con serenità e decidere in via definitiva in merito a EFAS solo nell’ambito della prossima seduta ordinaria è segno di prudenza. La commissione sembra cogliere appieno la portata della sua decisione ma per curafutura questo atteggiamento ha un sapore amaro: il dibattito dura da troppo tempo ed è ora che questa importante riforma venga finalmente adottata.

No a un disciplinamento supplementare e inutile delle reti di cure

curafutura approva le decisioni della commissione riguardanti il secondo pacchetto di contenimento dei costi, in particolare quelle sulle reti di cure coordinate.  La CSSS-N respinge l’idea di creare una nuova categoria di fornitori di prestazioni incaricati di gestire queste reti, in quanto questa misura comporterebbe lungaggini amministrative senza apportare vantaggi supplementari. Secondo Pius Zängerle, direttore di curafutura, i membri di curafutura sono convinti che non sia necessario disciplinare un sistema che funziona bene, anche perché i modelli assicurativi alternativi segnano da anni uno sviluppo positivo.

La CSSS-N è ben consapevole della validità e dei vantaggi della situazione attuale visto che propone di facilitare lo sviluppo di modelli assicurativi alternativi ai quali gli assicurati possono aderire su base volontaria (prevedendo in particolare la possibilità di concludere contratti pluriennali e di calcolare diversamente la riduzione dei premi).