Sconti sulla quantità per i farmaci blockbuster costosi
Berna/ , 30 Maggio 2024Non bisogna essere indovini per prevedere che i nuovi farmaci contro il sovrappeso e l’obesità sono de- stinati a una grande diffusione anche in Svizzera. Ma proprio per simili medicinali costosi, promettenti in termini di efficacia e molto richiesti, non esiste un meccanismo di contenimento dei costi. È il motivo per cui, da anni, curafutura auspica una riduzione automatica dei prezzi per i medicamenti ad alto fattu- rato, una richiesta avanzata anche dalla mozione Dittli trasmessa al Consiglio federale. Un meccanismo di questo tipo può ridurre a lungo termine il carico finanziario per gli assicurati, permettendo loro di be- neficiare del medicamento subito dopo l’omologazione. Si tratta di un passo decisivo per stabilizzare l’aumento dei costi legati ai medicamenti nell’assicurazione di base obbligatoria e consentire comunque un rapido accesso a nuove terapie promettenti.
Fare il bene dei pazienti e contrastare le eventuali conseguenze negative: questo è l’approccio di curafutura per i medicinali innovativi e ad alto costo che si affacciano sul mercato svizzero. Nel 2020, l’associazione ha commissionato a pharmaleversuno studio sull’impatto finanziario dei farmaci per il sistema sanitario nell’intento di rispondere alla domanda: quale nuovo approccio a) permettere di accedere rapidamente a nuove terapie promettenti anche se i dati disponibili non consentono ancora una valutazione medica ed economica completa, e b) ha un effetto di contenimento dei costi a lungo termine? La conclusione dello studio è che gli sconti sulla quantità rappresentano la soluzione più convincente, come dimostrano peraltro i calcoli.
Nello stesso anno, la mozione del Consigliere di Stato Josef Dittli è stata adottata da entrambe le Camere federali. Sono trascorsi quattro anni e il tema è più che mai attuale. Da un lato, sempre più farmaci innovativi e costosi si affacciano sul mercato; dall’altro le aziende farmaceutiche esigono prezzi sempre più alti. Secondo la NZZ, che cita l’Ufficio federale della sanità pubblica, una nuova terapia oncologica che dieci anni fa costava 1’000 franchi, oggi ne costa circa 10‘000. Questo vuol dire che il suo prezzo è aumentato del 900%! Non sorprende quindi che i medicamenti rappresentino attualmente la terza voce di spesa nell’assicurazione obbligatoria delle cure medico sanitarie (AOMS).
La CSSS-S vede dei vantaggi nei modelli di impatto finanziario sul sistema sanitario
Lo scorso aprile, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) ha riconosciuto l’urgenza di un intervento e ha proposto l’introduzione di sconti sulla quantità per farmaci innovativi, costosi e promettenti. I membri della Commissione si sono espressi a favore dell’inserimento di questo tema nel secondo pacchetto di misure di contenimento dei costi sostenendo così l’adempimento della mozione Dittli accolta quattro anni fa. Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica, ogni anno si potrebbero realizzare risparmi per circa 400 milioni di franchi.
Per curafutura, si tratta di una ponderazione importante che arriva al momento giusto. Pius Zängerle, direttore di curafutura, rileva che con il secondo pacchetto di misure di contenimento dei costi, viene finalmente affrontato anche il tema dei costi dei farmaci. Si tratta di un’occasione da non perdere. Nel caso dei costi dei farmaci, la tendenza è una sola, ossia l’aumento costante. Questo ha un impatto negativo anche sulla graduatoria internazionale: siamo il Paese in cui la spesa farmaceutica pro capite è tra le più alte al mondo.
Pochi farmaci ad alto volume di vendite e molto costosi fanno lievitare i costi
Anche nel mercato farmaceutico un numero ristretto di prodotti incide in modo significativo sulle vendite totali. Nel 2022, un’analisi di mercato dei venti farmaci con la maggiore incidenza di spesa per l’AOMS in Svizzera ha mostrato che questi sono responsabili di un quinto della spesa e hanno generato un fatturato pari a 1,7 miliardi di franchi. Con un +13%, la crescita di questi 20 medicamenti è molto più forte rispetto a quella degli altri rimborsati dall’assicurazione obbligatoria (+5%).
Lo sconto previsto funziona così: per i farmaci con un fatturato annuo pari o superiore a 20 milioni di franchi che sono promettenti, per i quali c’è forte richiesta e/o che sono utilizzati per varie indicazioni, nella fissazione dei prezzi verrebbe incluso, oltre al confronto con i prezzi praticati all’estero e al confronto terapeutico trasversale, anche l’impatto finanziario sull’intero sistema sanitario (impatto sul budget). Questo permetterebbe di prendere due piccioni con una fava.
Da un lato, il farmaco potrebbe essere rimborsato dall’AOMS subito dopo l’omologazione, a tutto vantaggio dei pazienti. Dall’altro, gli assicurati non dovrebbero sostenere un onere eccessivo attraverso i premi: i medicamenti appena lanciati sul mercato verrebbero ammessi nell’elenco delle specialità solo in via provvisoria per tre anni e, in caso di rapida crescita, i prezzi verrebbero contenuti – o gli sconti aumentati – secondo il modello di impatto sul budget.
Per maggiore chiarezza ecco un esempio di calcolo con sconto: per un farmaco che registra una crescita positiva e genera un fatturato pari a 30 milioni di franchi dev’essere concesso uno sconto del 35 % sul fatturato eccedente il valore soglia di 20 milioni di franchi, ossia su 10 milioni di franchi. Nel calcolo complessivo, il produttore concederebbe quindi uno sconto dell’11,7 % sul prezzo di tutte le unità vendute a partire dall’anno successivo.
La misura è di una semplicità disarmante, assolutamente sensata e facile da introdurre. La resistenza dell’industria farmaceutica contro questa decisione era prevedibile, tant’è vero che subito dopo l’ultima seduta della CSSS-S gli attori del settore farmaceutico hanno dichiarato sui social media di essere rimasti sorpresi dall’inserimento dei modelli di impatto sul budget nel secondo pacchetto di misure di contenimento, sostenendo che questo tema non era mai stato oggetto di dibattito. Un’argomentazione che, secondo curafutura, non fa molta presa: quando e dove, se non ora con il secondo pacchetto di misure e alla luce delle discussioni sul tema dei medicamenti, quest’idea andrebbe integrata? Peraltro, l’importante studio commissionato a pharmalevers è stato reso pubblico da tempo e non rappresenta certo una novità. Infine, sia il Consiglio nazionale che il Consiglio degli Stati hanno adottato la mozione Dittli nel 2020. È ora che le cose si muovano. All’estero gli sconti sulle quantità vengono applicati da tempo.
Curare i pazienti e alleggerire il carico finanziario degli assicurati
curafutura si impegna a favore dei propri membri e dei loro assicurati. Il nostro motto è «due piccioni con una fava». In parole povere: i pazienti devono poter beneficiare di un accesso possibilmente rapido a nuovi farmaci innovativi, mentre gli assicurati devono poter pagare premi finanziariamente sostenibili. I modelli di impatto sul budget sono un importante tassello unitamente ad altre misure, come la maggiore diffusione possibile dei generici. Dobbiamo spianare la strada a questi modelli. È il momento giusto. Non aspettiamo di farlo quando il treno sarà passato.