Tuttora poco prescritti anche i biosimilari di comprovata efficacia, a scapito degli assicurati

Berna/ Pratteln/ , 14 Settembre 2021

Barometro svizzero dei biosimilari – Edizione settembre 2021

Ogni anno il ricorso modesto ai farmaci biosimilari preclude risparmi per oltre 100 milioni di franchi. La nuova edizione del Barometro svizzero dei biosimilari si focalizza sull’evoluzione del mercato delle sei principali molecole e mostra che anche i biosimilari di comprovata efficacia, disponibili da tempo sul mercato, vengono tuttora prescritti con riluttanza. Ad alcuni anni dal lancio, la loro quota di mercato è stabile al 35% e i mancati risparmi gravano sugli assicurati. Per rimediare a questa situazione, è urgente eliminare gli incentivi negativi a livello di margini di distribuzione.

Lo scorso aprile è stato pubblicato per la prima volta il Barometro svizzero dei biosimilari. Il nuovo strumento mostra che il sistema sanitario svizzero potrebbe risparmiare ogni anno circa 100 milioni di franchi se alla scadenza del brevetto si sostituissero sistematicamente i farmaci biologici con biosimilari più economici ma con un’efficacia e una sicurezza equivalenti.

L’attuale edizione del barometro si concentra sull’evoluzione della quota di mercato dei sei principali biosimilari ed evidenzia che anche i biosimilari disponibili sul mercato da tempo e di comprovata efficacia e qualità risultano poco prescritti, tanto che a un anno dal loro lancio sul mercato raggiungono mediamente una quota pari al 12%. Dopo due anni, la loro quota si attesta all’incirca al 27%, per poi stabilizzarsi attorno al 35% negli anni successivi. Per esempio, a più di 5 anni dal lancio sul mercato, la quota di mercato dei biosimilari del principio attivo infliximab, usati per trattare varie malattie autoimmuni, si aggira attorno al 30%.

Pius Zängerle, direttore di curafutura, osserva: «La penetrazione del mercato svizzero dei sei principali biosimilari è stabile e si attesta attorno al 35%. È il caso anche dei biosimilari comprovati, come quelli dell’infliximab. Per gli assicurati sarebbe tuttavia auspicabile un cambio di passo verso un maggiore uso di questi farmaci».

Eliminare gli incentivi negativi per sgravare il sistema sanitario e gli assicurati
Gli incentivi sbagliati – come il sistema dei margini di distribuzione – ostacolano un uso più diffuso dei biosimilari e precludono risparmi sostanziali. Nel sistema attuale, più alto è il prezzo del farmaco, maggiore è il guadagno dei farmacisti e dei medici, che hanno quindi un interesse diretto a dispensare un preparato originale anziché un biosimilare o un generico meno costoso.

Per aumentare la quota di mercato dei biosimilari, realizzare risparmi e sgravare il sistema sanitario e gli assicurati, occorre eliminare quanto prima gli incentivi negativi. Daniel Sarbach, co-direttore del gruppo di lavoro biosimilar.ch, auspica un’azione rapida da parte dell’UFSP per margini di distribuzione privi di incentivi negativi.

Dal canto suo, Pius Zängerle sottolinea la necessità estendere il diritto di sostituzione ai biosimilari e osserva che attualmente i farmacisti possono dispensare solo il prodotto prescritto dal medico. Questo significa che se il medico ha prescritto un preparato originale, il farmacista non è autorizzato a proporre di propria iniziativa il biosimilare corrispondente, più economico.

In Svizzera la spesa per i medicinali cresce da anni. Nel 2020 l’incremento a carico dell’assicurazione obbligatoria è stato pari a circa 300 milioni di franchi (+4% rispetto al 2019). Circa il 75% dei costi supplementari è imputabile ai trattamenti per le malattie tumorali e autoimmuni. I farmaci biologici sono fondamentali per il trattamento di queste malattie e la loro somministrazione è diffusa. Dato però che i processi produttivi sono complessi e costosi, l’incidenza sulla spesa è elevata. I biosimilari, che hanno costi inferiori, rappresentano ormai da una dozzina di anni un’alternativa valida per contenere l’aumento della spesa.

Farmaci biologici
Contrariamente ai farmaci chimici di sintesi, i farmaci biologici sono prodotti a partire da organismi viventi geneticamente modificati, come batteri o colture cellulari. Hanno una struttura molecolare complessa e sono costituiti, per esempio, da proteine o acidi nucleici.

Biosimilari
I biosimilari sono prodotti che derivano da farmaci biologici e possono essere commercializzati dopo la scadenza del brevetto del biologico originale (medicinale di riferimento). Il principio attivo di un bio-similare e quello del medicinale di riferimento sono di fatto la stessa sostanza biologica. Le differenze non incidono sulla sicurezza o l’efficacia.