Primo barometro svizzero dei biosimilari 2020

Berna/ Pratteln/ , 8 Aprile 2021

Mancati risparmi per 100 milioni di franchi anche a causa degli incentivi sbagliati a livello di margini di distribuzione

Nel 2020, il ricorso modesto ai farmaci biosimilari ha precluso risparmi per un importo pari a circa 100 milioni di franchi. È quanto indica il barometro svizzero dei biosimilari 2020, pubblicato quest’anno per la prima volta. Dodici anni dopo il lancio sul mercato dei primi biosimilari in Svizzera, l’uso di questa alternativa ai farmaci biologici, economicamente conveniente, è tuttora insufficiente, con grandi differenze a livello regionale. Per aumentare la quota di mercato dei biosimilari e realizzare il potenziale di risparmio, occorre rimuovere rapidamente gli incentivi sbagliati legati ai margini di distribuzione.

In Svizzera la spesa per i farmaci è in crescita da anni. Il 2020 non fa eccezione: l’incremento della spesa a carico dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie è stato pari a circa 300 milioni di franchi, il che corrisponde a un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Circa il 75% dei costi supplementari è imputabile ai trattamenti per le malattie tumorali e autoimmuni. I farmaci biologici, chiamati così perché prodotti mediante biotecnologie, sono fondamentali nel trattamento di queste malattie e la loro somministrazione è diffusa. Dato però che i processi produttivi sono complessi e costosi, la loro incidenza sulla spesa è elevata. I biosimilari, che hanno costi inferiori, rappresentano ormai da una dozzina di anni un’alternativa valida per contenere l’aumento della spesa. Secondo i calcoli di curafutura, biosimilar.ch e Intergenerika, se alla scadenza del brevetto si sostituissero sistematicamente i farmaci biologici con il loro biosimilare più conveniente e con un’efficacia equivalente, il sistema sanitario svizzero potrebbe risparmiare ogni anno circa 100 milioni di franchi.

Rimuovere gli incentivi sbagliati a livello di margine di distribuzione
Gli incentivi sbagliati – come gli attuali margini di distribuzione – ostacolano un uso più diffuso dei biosimilari e precludono risparmi sostanziali che andrebbero a vantaggio degli assicurati. Nel sistema attuale, più alto è il prezzo del farmaco, maggiore è il guadagno dei farmacisti e dei medici, che hanno quindi un interesse diretto a dispensare un preparato originale anziché un biosimilare o un generico meno costoso. curafutura, biosimilar.ch e Intergenerika chiedono all’UFSP di intervenire rapidamente. Secondo Pius Zängerle, direttore di curafutura, per promuovere il ricorso a generici e biosimilari, i margini di distribuzione non devono creare incentivi. «L’inazione causa ogni anno un notevole spreco di denaro a scapito di chi paga i premi».

Grosse differenze regionali
Il Barometro svizzero dei biosimilari 2020, pubblicato per la prima volta da biosimilar.ch, curafutura e Intergenerika con il supporto della società di analisi IQVIA, rivela grandi differenze tra le regioni che non sono spiegabili da motivi di ordine medico. Nella Svizzera romanda i biosimilari sono usati molto più spesso rispetto alla Svizzera tedesca. Anche in Ticino si fa più ampio ricorso ai biosimilari: per esempio, attualmente i biosimilari del principio attivo rituximab, utilizzato tra l’altro nelle terapie oncologiche, vengono già impiegati con maggiore frequenza rispetto al corrispondente prodotto di riferimento. Nella Svizzera centrale, la loro quota di mercato si attesta però solo al 5%. Daniel Sarbach, codirettore del gruppo di lavoro biosimilar.ch, esorta gli ospedali e i dipartimenti della sanità dei Cantoni interessati ad agire perché in fin dei conti è loro responsabilità garantire premi ragionevoli ai cittadini

Se usati sistematicamente, i biosimilari potrebbero già oggi generare un risparmio annuo di circa 100 milioni di franchi. Questo potenziale di risparmio è destinato a crescere in un prossimo futuro data l’imminente scadenza dei brevetti di alcuni dei farmaci biologici più venduti. I biosimilari corrispondenti sono in fase di sviluppo e saranno presto pronti per l’impiego.

Farmaci biologici
Contrariamente ai farmaci chimici di sintesi, i farmaci biologici sono prodotti a partire da organismi viventi geneticamente modificati, come batteri o colture cellulari. Hanno una struttura molecolare complessa e sono costituiti, per esempio, da proteine o acidi nucleici.

Biosimilari
I biosimilari sono prodotti che derivano da farmaci biologici e possono essere commercializzati dopo la scadenza del brevetto del farmaco biologico originale (farmaco di riferimento). Il principio attivo di un biosimilare e del suo farmaco di riferimento è essenzialmente la stessa sostanza biologica. Le differenze tra il biosimilare e il farmaco di riferimento non incidono sulla sicurezza o l’efficacia.