Il Consiglio degli Stati vuole disciplinare l’attività degli intermediari esterni alla stregua dei collaboratori degli assicuratori malattia con il rischio di creare un precedente pericoloso
Berna/ , 20 Settembre 2022Il Consiglio degli Stati intende sottoporre i collaboratori e le collaboratrici degli assicuratori malattia e gli intermediari esterni alle stesse regole, e questo anche se la loro situazione è molto diversa. Così facendo, si scosta dall’obiettivo della legge sul disciplinamento dell’attività degli intermediari assicurativi di conferire carattere obbligatorio ad alcuni punti disciplinati nell’accordo settoriale, obiettivo peraltro formulato chiaramente dalla mozione 18.4091. curafutura e santésuisse deplorano questa decisione: non porta alcun miglioramento per i consumatori ed è impossibile da mettere in pratica.
L’accordo settoriale sugli intermediari che operano nel campo dell’assicurazione malattia vieta le chiamate a freddo, definisce standard di qualità per gli assicuratori malattia e gli intermediari e limita l’importo delle commissioni. Il divieto di acquisizione a freddo e gli standard di qualità si applicano già alle collaboratrici e ai collaboratori interni degli assicuratori malattia.
Per quanto attiene alla limitazione dell’importo delle commissioni, la distinzione è suffragata da valide ragioni. I collaboratori e le collaboratrici degli assicuratori sono salariati mentre gli intermediari esterni ricevono una commissione per ogni contratto stipulato. Non è quindi possibile applicare le stesse regole. Inoltre, i collaboratori degli assicuratori non si occupano solo di vendita o di acquisizione di clienti, ma svolgono diversi altri compiti. Una perizia giunge alla conclusione che non sia giustificato equiparare gli intermediari esterni ai collaboratori interni. Questa scelta infrange principi costituzionali e pone una serie di problemi sul piano del diritto del lavoro.
In primavera, il Consiglio nazionale si era pronunciato a favore di un disciplinamento differenziato. Alla luce degli elementi appena evocati, curafutura e santésuisse chiedono alla Camera bassa di dar prova di buon senso e di mantenere la propria posizione.