Netto aumento dei premi per il 2024: il rinvio di progetti di riforma come la revisione dei margini di distribuzione va a scapito degli assicurati

Berna/ , 26 Settembre 2023

È urgente una discussione sul catalogo delle prestazioni

Nel 2024 il premio medio subirà un’impennata: gli assicurati pagheranno mediamente il 8.7 per cento in più. Un aumento chiaramente prevedibile, visto che nel secondo trimestre dell’anno si è registrata una crescita marcata in quasi tutti i gruppi di costo. Purtroppo, il Dipartimento federale dell’interno (DFI) non ha sfruttato in misura sufficiente le misure di contenimento dei costi a sua immediata disposizione.

I pronostici negativi si sono purtroppo realizzati. L’anno prossimo il premio medio aumenterà del 8.7 %. Il direttore di curafutura Pius Zängerle dichiara «curafutura si è impegnata fino all’ultimo affinché il DFI inserisse la revisione relativa ai margini di distribuzione nella revisione delle disposizioni sui medicamenti». Ciò avrebbe permesso un risparmio immediato di 60 milioni di franchi. E, di conseguenza, con un maggior utilizzo dei generici e dei biosimilari si sarebbe potuto ottenere un risparmio supplementare per varie centinaia di milioni di franchi. Il DFI ha rinunciato a questa possibilità di contenere l’aumento dei costi, almeno per il momento. Una scelta incomprensibile per Zängerle, se si pensa alle ripercussioni che ha sui premi degli assicurati.

A inizio anno si è capito che l’evoluzione dei costi non stava andando nella direzione auspicata. Infatti è stata registrata una crescita significativa praticamente in tutti i principali gruppi di costo. «È quindi ancora più importante contenere i costi laddove la loro riduzione non implica rinunce in termini di qualità e permette di correggere un incentivo negativo», afferma Zängerle. Nel caso specifico, il farmacista o il medico guadagnano di più dispensando il farmaco originale invece del generico, meno caro.

EFAS e TARDOC portano risparmi significativi
Altre riforme di rilevanza sistemica che possono contenere i costi sono state avviate anni fa ma non sono ancora andate in porto. La prima è il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS). Secondo i calcoli dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), la riduzione dei costi ammonterebbe ad almeno 1 miliardo di franchi. Anche la seconda riforma, ossia il nuovo tariffario medico TARDOC che dovrà finalmente sostituire l’ormai obsoleto TARMED, avrà un effetto di contenimento dei costi. Il sistema di neutralità dei costi messo a punto per il TARDOC garantisce un’evoluzione dei costi inferiore alla media e comporterebbe un risparmio di 600 milioni di franchi entro tre anni (dal 2025).

Si impone un dibattito sulle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base
Per alleggerire il carico finanziario che pesa sugli assicurati, occorre avviare una discussione di fondo sul catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base, che copre il 98% di tutte le prestazioni. «Se vogliamo alleggerire il carico per gli assicurati, dobbiamo mettere in discussione l’estensione delle prestazioni attualmente coperte dall’assicurazione di base», afferma Zängerle. È inoltre importante che fornitori di prestazioni, soggetti finanziatori e pazienti uniscano le forze per evitare prestazioni superflue o persino dannose.

Molte proposte di riforma sono controproducenti
Molte delle attuali proposte di riforma non fanno che peggiorare il sistema attuale. Distolgono l’attenzione dal fatto che alcune riforme, come la revisione dei margini di distribuzione, EFAS e il TARDOC, sono in dirittura di arrivo. Quando saranno state definitivamente approvate e attuate, si creerà un margine di manovra per nuove riforme in grado di garantire che il nostro sistema sanitario rimanga tra i migliori al mondo, ma sia anche economicamente sostenibile.