Revisione del tariffario medico: la neutralità dei costi come fattore decisivo

Berna/ , 30 Maggio 2023

Stessi parametri per il tariffario per singola prestazione e per i forfait?

Si tratta solo di una breve frase dell’Ordinanza sull’assicurazione malattie: appena dieci parole (art. 59c cpv. 1 lett. c OAMal) che descrivono una delle numerose condizioni per la revisione di un tariffario. Eppure la neutralità dei costi è uno dei temi più controversi della revisione del tariffario medico TARMED. Così facendo, si dimentica quasi che il vero obiettivo della revisione del tariffario medico è ben diverso… curafutura non mette in discussione questo orientamento, ma bisogna garantire che a tutti i progetti siano applicati gli stessi parametri.  

Durante l’esame delle nuove tariffe, l’autorità di approvazione valuterà anche la neutralità dei costi.

Come si è arrivati a questo? In gran parte a causa della pressione politica. Preoccupati dall’evoluzione dei costi del sistema sanitario, il Consiglio federale e il DFI, ma anche il Parlamento, hanno fatto della neutralità dei costi l’alfa e l’omega di questa revisione tariffale.

Questa attenzione è comprensibile.

Da un lato, il TARMED, con un volume di prestazioni annuo di 12 miliardi di franchi e quindi un terzo dei costi dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie AOMS, è di gran lunga il tariffario più importante del sistema sanitario insieme a quello ospedaliero (regime stazionario). Trattandosi di un tariffario di rilevanza sistemica, si desidera disporre di solide garanzie per un cambiamento; molti temono che procedendo con una revisione si giochi all’apprendista stregone.

D’altra parte, la questione si sta accentuando. Visto che circolano attualmente diverse idee sulla pianificazione dei costi (controllo dei costi e obiettivi di costo; iniziativa per un freno ai costi), i sostenitori sono naturalmente sedotti dalla prospettiva di una fase introduttiva di un nuovo tariffario medico neutrale dal punto di vista dei costi. Difatti, la neutralità dei costi implica per definizione una certa prevedibilità dell’evoluzione dei costi, che in realtà è caratterizzata da volatilità. Questo bisogno di sicurezza si esprime anche nelle richieste del Consiglio federale che ha invitato i partner tariffali FMH, curafutura e SWICA a restringere l’intervallo del concetto di neutralità dei costi del TARDOC. Ed è ciò che abbiamo fatto. Il limite superiore dell’intervallo per l’andamento dei costi è stato abbassato dall’originario +3% annuo a +2%.

La neutralità dei costi deve essere valutata ovunque con lo stesso parametro
La tenacia – alcuni direbbero il rigore – del Consiglio federale sulla questione della neutralità dei costi del TARDOC si ritrova anche nei requisiti richiesti ai forfait ambulatoriali.

In questo senso, accogliamo con favore le dichiarazioni del DFI e dell’UFSP secondo cui il criterio della neutralità dei costi vale per tutti nella stessa misura. Ribadire questa richiesta può sembrare superfluo a chi osserva dall’esterno, ma probabilmente non lo è alla luce delle recenti dichiarazioni di H+. Sebbene l’associazione mantello degli ospedali si sia espressa in modo un po’ superficiale in una newsletter, il testo dice tutto: «se entrambe le strutture tariffali vengono presentate e approvate contemporaneamente, la fase di neutralità dinamica dei costi viene meno.» Ovviamente non è così. Sia il TARDOC che i forfait devono garantire una neutralità statica e una neutralità dinamica dei costi. Per il TARDOC, questa fase durerà almeno tre anni.

Gli ospedali troveranno una via di mezzo?
Attendiamo quindi con interesse la presentazione del concetto finale di neutralità dei costi per i forfait ambulatoriali. Gli ospedali dovranno accordarsi su un concetto vincolante che si discosta molto dalle loro richieste di un aumento generale delle tariffe del 5%. A ciò si aggiunge l’aspettativa degli ospedali universitari secondo cui la soluzione ai loro problemi si trova in un aumento significativo delle tariffe e non in un aumento dell’efficienza.

Presto ne sapremo di più. Infatti il termine fissato nell’ambito dell’organizzazione per le tariffe mediche ambulatoriali (OAAT) per la presentazione del TARDOC e dei forfait ambulatoriali, ovvero il 30 giugno 2023, si avvicina. È una buona notizia. Ogni passo verso la revisione del tariffario medico non è mai troppo presto.

Ce ne rendiamo conto ogni volta che parliamo con i medici di famiglia e i pediatri e sentiamo parlare di tariffe inappropriate nelle cure di base. O quando ci confrontiamo con gli psichiatri. O quando parliamo di tariffazione insufficiente o eccessiva e vediamo i drammatici effetti delle tariffe obsolete sulle cure, una causa importante delle prestazioni inappropriate.