La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati dà un chiaro segnale in direzione di un freno ai costi e di misure di gestione dei costi. Per curafutura si tratta di una scelta criticabile che creerà molti nuovi problemi.
Berna/ , 4 Luglio 2022La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) si è espressa chiaramente a favore di misure in direzione di un freno ai costi e di misure di gestione dei costi. Secondo curafutura si tratta di una scelta che non permette di centrare l’obiettivo. In ogni caso, è fondamentale che il partenariato tariffale non venga minato nelle sue fondamenta. I membri della commissione sembrano esserne consapevoli. curafutura ritiene che questo sia una premessa importante per le ulteriori discussioni sui costi.
La definizione di obiettivi legati ai costi e le misure di gestione dei costi non sono misure adeguate per contenere l’incremento dei costi della salute. Sono interventi imposti dall’alto che creano molta burocrazia. È molto meglio responsabilizzare i partner tariffali, come del resto prevede la legge federale sull’assicurazione malattia (LAMal). Un intervento troppo incisivo porta soprattutto al blocco delle trattative tra i partner tariffali. Una scelta che non centra l’obiettivo, anzi. curafutura deplora l’orientamento delle misure adottate dalla commissione: l’entrata in materia sul controprogetto indiretto all’iniziativa per un freno ai costi e l’adozione del pacchetto 1b delle misure di contenimento dei costi vanno chiaramente verso una maggiore regolamentazione.
La CSSS-N sembra essere consapevole del pericolo di un eccessivo controllo da parte della Confederazione. Per questo motivo, contrariamente al Consiglio nazionale, ha deciso che le autorità federali o cantonali non devono avere la possibilità di intervenire se i partner tariffali non riescono a raggiungere un accordo, decisione che curafutura accoglie con favore. Resta da vedere quale sarà l’esito dei prossimi dibat- titi. curafutura si impegnerà sicuramente nelle discussioni a venire. L’obiettivo principale non deve essere quello di introdurre una regolamentazione eccessiva da parte dello Stato, ma di attuare riforme valide come EFAS e il TARDOC, in grado di frenare l’aumento dei costi senza incidere sul partenariato tariffale.