Riserve: non è necessario un tetto massimo

Berna/ , 10 Giugno 2022

Il Consiglio nazionale cede alla tentazione della sovraregolamentazione?

curafutura deplora la decisione del Consiglio nazionale di modificare di nuovo la regolamentazione sulle riserve nell’assicurazione malattia e di introdurre un tetto massimo vincolante del 150 per cento per il coefficiente di solvibilità. La riduzione delle riserve è già stata facilitata nel 2021 e la riforma si è dimostrata efficace, tanto che ha permesso di restituire agli assicurati 380 milioni di franchi. Non è quindi necessario stabilire un tetto massimo vincolante. Grazie alla concorrenza, gli assicuratori cercano di proporre i premi più bassi possibili e non hanno interesse a costituire riserve troppo elevate.

 Alla luce del forte aumento dei costi nel 2021 e all’inizio del 2022, il fatto che gli assicuratori dispongano di riserve per attenuare l’evoluzione dei premi è positivo. Attualmente, le riserve nell’assicurazione di base coprono quattro mesi di spese, un livello adeguato che non giustifica una regolamentazione supplementare.

 Le riserve degli assicuratori malattia garantiscono la stabilità finanziaria del sistema sanitario e permettono di rimborsare le prestazioni di cura in qualsiasi momento. Non è quindi opportuno volerle ridurre a ogni costo. Oggi però il Consiglio nazionale ha adottato una proposta per limitarle a un tetto massimo – e non più minimo come finora – del 150 per cento del coefficiente di solvibilità. Una proposta che mette a rischio la stabilità del sistema (finanziamento delle prestazioni) e avrebbe conseguenze negative per gli assicurati (aumenti dei premi).