A lungo termine è assolutamente necessario un dibattito politico sulla portata e sul continuo ampliamento del catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base.

In occasione dell’incontro annuale con i media in programma oggi, il presidente di curafutura Konrad Graber ha dichiarato che il tempo della diagnosi è finito e che è giunto il momento di iniziare la terapia. La cura è nota e prevede tre rimedi: finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS), revisione del tariffario delle prestazioni mediche, maggiore utilizzo dei generici. curafutura invita la politica ad assumersi le proprie responsabilità e ad attuare rapidamente queste tre riforme che, insieme, offrono un potenziale di risparmio di diversi miliardi di franchi. A lungo termine, si impone inoltre un dibattito sul catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base, che dall’entrata in vigore della LAMal è stato costantemente ampliato contribuendo in misura importante all’aumento dei costi.

Il direttore di curafutura Pius Zängerle ha evidenziato come l’attuale evoluzione dei costi dell’assicurazione di base sia preoccupante: negli ultimi dodici mesi, praticamente tutti i gruppi di costo hanno registrato un netto aumento. Curafutura esorta la politica ad agire e a realizzare in via prioritaria le tre principali riforme del sistema sanitario. Senza di esse, le nuove idee non potranno diventare realtà o tenderanno a fallire perché queste tre riforme rappresentano per così dire le fondamenta del sistema sanitario e permettono di evitare o di eliminare i principali falsi incentivi.

Secondo il presidente di curafutura Konrad Graber, è senz’altro possibile riformare e migliorare il sistema sanitario, ma a tal fine è imprescindibile che tutti i livelli politici si assumano le proprie responsabilità. In primis il Parlamento, che ha l’opportunità di adottare il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS) entro la fine del 2023. Questa riforma, di cui si discute da 14 anni, offre un potenziale di risparmio stimato tra 1 e 3 miliardi di franchi.

Anche il Consiglio federale, come autorità competente per l’approvazione del nuovo tariffario delle prestazioni mediche ambulatoriali che sostituirà il TARMED, è chiamato a fare la propria parte. Entro la fine del 2023 gli verrà presentata la domanda di approvazione del TARDOC che, grazie al rigoroso sistema di neutralità dei costi, nei tre anni successivi alla sua entrata in vigore permetterà risparmi dell’ordine di 600 milioni di franchi.

Infine, curafutura chiede al Consiglio federale e al Dipartimento federale dell’interno di mettere in vigore la revisione dei margini di distribuzione per i medicamenti con effetto dal 1° gennaio 2024. Il sistema attuale incentiva i medici e i farmacisti a dispensare i medicamenti originali anziché i generici, più economici. La riforma, chiesta già nel 2009 da una mozione, consentirebbe di risparmiare centinaia di milioni di franchi all’anno perché promuove una maggiore sostituzione dei farmaci originali con farmaci generici.

A lungo termine è necessario un dibattito sul catalogo delle prestazioni
Secondo Andreas Schönenberger, CEO di Sanitas e membro del Comitato direttivo di curafutura, oltre a queste tre riforme realizzabili in tempi brevi, a lungo termine sarà necessaria una discussione sul catlogo delle prestazioni coperte dall’assicurazione di base. Dall’entrata in vigore della LAMal, il catalogo è stato ampliato costantemente e questo ha contribuito a far aumentare i costi sanitari. La politica non può chiedere sempre nuove prestazioni e poi lamentarsi perché i costi aumentano.

curafutura chiede un riesame annuale dei medicamenti che generano un fatturato dai 10 milioni di franchi in su.

Secondo i calcoli di curafutura, il riesame triennale dei medicamenti della tranche 2023 dovrebbe con- sentire una riduzione dei costi di circa 150 milioni di franchi. Visto però che il potenziale di risparmio non è ancora esaurito, curafutura chiede un riesame annuale anziché triennale dei farmaci che generano un fatturato pari o superiore a 10 milioni di franchi. Solo nella tranche 2023 si potrebbero infatti rispar- miare ulteriori 100 milioni di franchi. A tutto vantaggio degli assicurati.

Di tutte le misure adottate nell’ambito della politica dei prezzi dei medicamenti, il riesame triennale è quella che offre il maggiore potenziale di contenimento dei costi (cfr. grafico). Secondo i calcoli di curafu- tura, per la tranche 2023 dovrebbe permettere di risparmiare circa 150 milioni di franchi.

Un risparmio particolarmente significativo può risultare dall’immunosoppressore Remicade (100 mg pol- vere per concentrato per soluzione per infusione). Per questo farmaco curafutura prevede una riduzione di prezzo del 32% nel 2023, pari a un risparmio di 27,9 milioni di franchi all’anno. Anche per Humira, altro farmaco del gruppo degli immunosoppressori, il potenziale di risparmio è enorme e può raggiungere il 23%, ossia 26,3 milioni di franchi all’anno secondo le stime di curafutura. 

Il potenziale di contenimento dei costi è però lungi dall’essere esaurito. Secondo curafutura, se il riesame annuale concernesse tutti i medicamenti rimborsati dall’assicurazione malattia di base, si otterrebbe un risparmio ricorrente molto più elevato.

Riesame annuale a partire da un fatturato di 10 milioni di franchi
Finora la richiesta di un riesame annuale non è stata presa in considerazione a causa del notevole dispen- dio che comporta. Visto però l’elevato potenziale di risparmio che offre, curafutura chiede che vengano riesaminati ogni anno almeno i farmaci costosi oggetto di una forte domanda che generano un fatturato dai 10 milioni di franchi in su. Si tratta di poco meno di 200 prodotti su un totale di 3000. Secondo i calcoli di curafutura, per la sola tranche del 2023, il risparmio annuale ricorrente sarebbe di circa 100 milioni di franchi.

La richiesta è stata inclusa nel che prevede un secondo l’articolo 32 LAMal e che autorizza il Consiglio federale a stabilire le modalità e i tempi del riesame periodico delle prestazioni in base ai criteri EAE.

«Il risparmio potenziale è tale che non possiamo non insistere su questo adeguamento», afferma il diret- tore di curafutura Pius Zängerle. È importante che gli assicurati paghino un prezzo economicamente sostenibile per i farmaci, come d’altronde stabilisce da tempo la legge. Lo sforzo supplementare sarà più che ripagato. curafutura non intende cedere su questo punto. «Il riesame triennale ha già un impatto no- tevole sul prezzo dei medicamenti. Per questo va sfruttato meglio», conclude Zängerle.

Obiettivo del riesame triennale: rivedere e adeguare i prezzi dei farmaci
Il riesame triennale è effettuato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in tranche annuali e serve a verificare, e se del caso adeguare, i prezzi dei medicamenti.
La verifica mira a garantire che i criteri di ammissione nell’elenco delle specialità siano sempre soddi- sfatti: i medicamenti ammessi devono essere efficaci, appropriati ed economici. Tutti i medicamenti rimborsati dall’assicurazione malattia obbligatoria sono sottoposti regolarmente a riesame. I farmaci non vengono riesaminati contemporaneamente. L’UFSP li ha suddivisi in tre unità di dimensioni simili (tranche) sulla base dell’appartenenza a un gruppo terapeutico e ogni anno esamina una tranche. La tranche 2023 comprende i medicamenti che generano circa la metà della spesa farmaceutica a ca- rico dell’assicurazione malattia obbligatoria. Una delle sfide attuali è rappresentata dal fatto che alcuni medicamenti, pur rientrando nella tranche da riesaminare, vengono esclusi a causa dell’estensione dell’indicazione o di una modifica della limitazione. In questo caso, curafutura chiede di adeguare le re- gole in modo che tutti i medicamenti da riesaminare lo siano effettivamente quando è il loro turno. Ogni anno curafutura stima il potenziale di risparmio della tranche di medicamenti da riesaminare e lo comunica all’UFSP come base di riferimento.

Il sistema di neutralità dei costi messo a punto per il nuovo tariffario TARDOC garantisce un aumento inferiore alla media dei costi sanitari e riduce in modo duraturo il carico finanziario degli assicurati.

curafutura ha valutato nuovamente l’impatto del nuovo tariffario TARDOC sull’evoluzione dei costi della sanità. Con l’introduzione di un tetto dei costi vincolante, l’onere a carico degli assicurati diminuirà nettamente. La valutazione mostra che con la fase triennale di neutralità dei costi i risparmi raggiungeranno 600 milioni di franchi svizzeri all’anno. Il TARDOC può quindi fornire già ora un importante contributo al contenimento dei costi. Un contributo ancora più necessario dopo il marcato aumento dei premi nel 2023 e alla luce dell’attuale forte evoluzione dei costi.

Il nuovo tariffario medico ambulatoriale TARDOC contribuisce in modo significativo al contenimento dei costi. Parte integrante del tariffario, il sistema di neutralità dei costi (link, in tedesco), è stato concordato contrattualmente tra i partner tariffali e consente di controllare i costi dopo l’entrata in vigore del TARDOC, in sostituzione del TARMED. Il fulcro del sistema è la definizione di una fascia di variazione vincolante per l’evoluzione dei costi rispetto all’anno precedente all’introduzione del TARDOC. Il limite inferiore della fascia è stato fissato al -1 % all’anno (riduzione dei costi), quello superiore al +2 % all’anno (aumento dei costi). Tutte le prestazioni fatturate con il TARDOC sono contenute in questa fascia.

Se i costi si situano al di fuori della fascia di variazione, vengono attivati meccanismi di correzione e compensazione. Se invece rimangono nella fascia (tra -1 % e +2 %), non sono necessarie correzioni.

Risparmio potenziale di almeno 187 milioni di franchi in un anno

Per illustrare il potenziale di risparmio, curafutura presenta un’analisi basata sugli ultimi dati relativi all’andamento dei costi nel 2022 che mostra l’evoluzione dei costi se il nuovo tariffario TARDOC e se il sistema di neutralità dei costi fossero già in vigore.

Nel 2022 i costi delle prestazioni ambulatoriali sono aumentati del 3,5 % (link). Visto che l’aumento si situa al di fuori della fascia di variazione (troppo alto), con il TARDOC si sarebbero attivate misure di correzione e compensazione per riportare i costi al di sotto del tetto massimo fissato (+2 %). Questo avrebbe permesso un risparmio dell’1,5 %, ossia 187 milioni di franchi in un solo anno.

Dopo tre anni risparmio annuo ricorrente per 600 milioni di franchi

La fase di neutralità dei costi non produrrà effetti solo per un anno: durerà per lo meno tre anni dopo l’entrata in vigore del TARDOC e il Consiglio federale potrà decidere di prorogarla se riterrà che le condizioni non siano ancora soddisfatte. Inoltre, è stato concordato un monitoraggio a lungo termine. Questo significa che l’impatto del TARDOC sull’evoluzione dei costi sanitari va calcolato tenendo conto della durata minima della fase di neutralità dei costi, vale a dire tre anni.

Dopo tale fase, si ottiene un risparmio ricorrente di 600 milioni di franchi all’anno posto che in questi tre anni l’aumento dei costi nel settore ambulatoriale si attesti al 3,5 %. Si tratta di un’ipotesi moderata, visto che negli anni «ordinari» (p. es. senza pandemia) i costi delle prestazioni nel settore ambulatoriale sono aumentati in certi casi ben al di sopra del 4 %. Se ciò avvenisse anche nei prossimi anni, il risparmio supererebbe i 600 milioni di franchi.

Il TARDOC avrà un ruolo fondamentale nella stabilizzazione dei costi dell’AOMS

L’obiettivo principale del TARDOC è la revisione del tariffario medico ambulatoriale, attesa da molto tempo. Grazie al sistema di neutralità dei costi, il nuovo tariffario garantisce anche una migliore prevedibilità e porta a una netta riduzione dei costi su più anni nel settore ambulatoriale. Secondo il direttore di curafutura Pius Zängerle si tratta di un segnale confortante dopo l’aumento dei premi nel 2023 e alla luce dell’attuale evoluzione dei costi.

Il TARDOC avrà un ruolo di contenimento dei costi dell’assicurazione di base (AOMS). Sostituirà l’ormai obsoleto TARMED, il tariffario più importante nell’AOMS, al quale è riconducibile un terzo dei costi dell’AOMS, ossia circa 13 miliardi di franchi all’anno. Il contenimento dei costi reso possibile da un sistema tariffario aggiornato sotto il profilo medico ed economico avrà quindi un notevole impatto sui costi complessivi dell’AOMS e, di rimando, sui premi di tutti gli assicurati.

Neutralità dei costi: requisiti identici per tutti

curafutura attende con interesse il sistema di neutralità dei costi per gli importi forfettari ambulatoriali. È fondamentale che il Consiglio federale fissi gli stessi requisiti per entrambi i progetti e li valuti con lo stesso metro di giudizio. Solo così si eviterà di risparmiare da un lato e di spendere troppo dall’altro. Tutta la documentazione relativa ai futuri tariffari dovrà essere trasmessa all’organizzazione per le tariffe mediche ambulatoriali (OAAT) entro il 30 giugno 2023.

Funzionamento del sistema di neutralità dei costi

L’esigenza di neutralità dei costi risulta dall’articolo 59c capoverso 1 lettera c dell’ordinanza sull’assicurazione malattie (OAMal), in virtù del quale un cambiamento del modello tariffale non deve comportare costi supplementari. La disposizione mira a evitare che il passaggio al nuovo tariffario comporti un aumento artificiale dei costi dovuto esclusivamente al cambiamento di tariffario.

curafutura ha deciso di pubblicare il sistema di neutralità dei costi del TARDOC in modo da creare trasparenza nel dibattito (link). Il sistema poggia sui seguenti principi tecnico-economici:
1) La combinazione di effetti di prezzo e di volume è considerata integralmente.
2) L’evoluzione dei costi viene monitorata su un arco di tempo definito.
3) Vengono considerati i costi supplementari e i risparmi che risultano da altri tariffari.
4) Gli shock esogeni, gli interventi politici o i cambiamenti strutturali e di prezzo in altri tariffari non devono essere imputati al cambiamento di modello tariffario.
Il sistema sanitario non dev’essere completato da un nuovo tipo di reti di cure integrate: occorre piuttosto rivalutare i modelli assicurativi alternativi che già esistono e che danno buone prove. curafutura approva la linea prudente adottata dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) che sembra consapevole della portata delle decisioni relative al finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS) e cerca per quanto possibile soluzioni percorribili a lungo termine. curafutura ritiene che sia un passo nella giusta direzione, anche se è del parere che il controllo delle fatture sia di chiara competenza degli assicuratori e caldeggia la variante più snella.   

Non cambiare ciò che funziona, introdurre novità solo se sono davvero utili e prendersi il tempo di ponderare le decisioni: questa potrebbe essere in sintesi l’interpretazione da dare alle decisioni della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) in merito al secondo pacchetto di misure di contenimento dei costi e il finanziamento delle prestazioni (EFAS). curafutura condivide l’esigenza di fissare delle condizioni per l’integrazione delle cure di lunga durata nel sistema EFAS. Senza la trasparenza dei costi, l’integrazione delle cure resta una «scatola nera». La trasparenza sui costi a carico dell’AOMS permette di integrare con profitto le cure di lunga durata.

Anche le decisioni sul controllo delle fatture vanno nella giusta direzione. Per curafutura è fondamentale che questo controllo resti di competenza degli assicuratori e continui a far parte delle loro attività chiave. La proposta attuale vuole garantire ai Cantoni l’accesso ai dati riguardanti le cure ospedaliere. Bisogna evitare che si vengano a creare situazioni di stallo pregiudizievoli per i pazienti qualora i costi non venissero assunti.

Il fatto che la CSSS-N voglia verificare la coerenza della propria decisione con serenità e decidere in via definitiva in merito a EFAS solo nell’ambito della prossima seduta ordinaria è segno di prudenza. La commissione sembra cogliere appieno la portata della sua decisione ma per curafutura questo atteggiamento ha un sapore amaro: il dibattito dura da troppo tempo ed è ora che questa importante riforma venga finalmente adottata.

No a un disciplinamento supplementare e inutile delle reti di cure

curafutura approva le decisioni della commissione riguardanti il secondo pacchetto di contenimento dei costi, in particolare quelle sulle reti di cure coordinate.  La CSSS-N respinge l’idea di creare una nuova categoria di fornitori di prestazioni incaricati di gestire queste reti, in quanto questa misura comporterebbe lungaggini amministrative senza apportare vantaggi supplementari. Secondo Pius Zängerle, direttore di curafutura, i membri di curafutura sono convinti che non sia necessario disciplinare un sistema che funziona bene, anche perché i modelli assicurativi alternativi segnano da anni uno sviluppo positivo.

La CSSS-N è ben consapevole della validità e dei vantaggi della situazione attuale visto che propone di facilitare lo sviluppo di modelli assicurativi alternativi ai quali gli assicurati possono aderire su base volontaria (prevedendo in particolare la possibilità di concludere contratti pluriennali e di calcolare diversamente la riduzione dei premi).

Il Consiglio degli Stati dice no a un intervento diretto del Consiglio federale sull’ormai obsoleto tariffario medico ambulatoriale TARMED. Si tratta di un segnale positivo per il futuro delle nuove strutture tariffali ambulatoriali, in particolare per il TARDOC. Al tempo stesso la Camera alta estende però il margine di manovra della Confederazione e dei Cantoni in materia di tariffe ambulatoriali. Questo comporta un inutile aumento della burocrazia e indebolisce il partenariato tariffale. D’altro canto il Consiglio degli Stati si è pronunciato in modo inequivocabile contro una sovraregolamentazione delle riserve, respingendo in particolare la fissazione di un tetto massimo. curafutura saluta questa decisione, convinta che il provvedimento avrebbe inevitabilmente provocato un effetto yo-yo sui premi.

Secondo la legge federale sull’assicurazione malattie, sono i partire tariffali a negoziare le tariffe. Per curafutura risulta pertanto incomprensibile che il Consiglio degli Stati intenda ora attribuire alla Confederazione e ai Cantoni competenze aggiuntive nel campo delle tariffe ambulatoriali. Sia la prima che i secondi dispongono infatti già di opzioni d’intervento sulle tariffe ambulatoriali. Fornendo alle autorità esecutive ulteriori strumenti nel quadro del dibattito sull’iniziativa per un freno ai costi e sul relativo controprogetto, il Consiglio degli Stati non fa altro che complicare il processo. Questo genera un inutile aumento della burocrazia e indebolisce il partenariato tariffale.

curafutura prende invece atto con soddisfazione della disponibilità della Camera alta a pianificare il futuro delle tariffe ambulatoriali senza l’obsoleto TARMED. Si tratta di un segnale positivo per il TARDOC, che secondo la tabella di marcia dell’organizzazione per le tariffe mediche ambulatoriali (OAAT) dovrebbe partire, possibilmente insieme ai forfait ambulatoriali, il 1° gennaio 2025. Questo risultato costituisce un ottimo esempio di negoziati tariffali portati a buon fine, nello specifico da curafutura, FMH e dalla CTM. Molti attori attendono con impazienza la sua introduzione.

Riserve: una netta maggioranza respinge l’introduzione di un tetto massimo

curafutura saluta la decisione del Consiglio degli Stati contro una sovraregolamentazione delle riserve. La Camera alta ha infatti respinto nettamente (30 voti contro 10) l’introduzione di un tetto massimo pari al 150 per cento del coefficiente di solvibilità, una scelta sensata da diversi punti di vista. Negli ultimi mesi, infatti, è risultata chiara l’importanza di disporre di riserve sufficienti nel sistema. Le riserve sono risultate necessarie per esempio nel 2022, dato che i costi hanno superato i premi. Il consigliere federale Alain Berset ha indicato nel dibattito le cifre aggiornate: le riserve sono scese da 12 a 9 miliardi.

Inoltre un tetto massimo vincolante è problematico poiché provocherebbe inevitabilmente un effetto yo-yo sui premi: vi sarebbero anni in cui le riserve andrebbero ridotte a beneficio dei premi perché superano la soglia del 150 per cento, e anni in cui i premi dovrebbero servire non solo a coprire l’aumento dei costi, ma anche a ricostituire le riserve e andrebbero quindi aumentati di conseguenza.

Tutti gli adeguamenti chiesti dal Consiglio federale sono stati integrati. 

La FMH e curafutura hanno trasmesso all’organizzazione per le tariffe mediche ambulatoriali (OAAT) la versione finale del nuovo tariffario TARDOC. La nuova versione (V1.3.1) integra tutti gli adeguamenti chiesti dal Consiglio federale che riguardano la neutralità dei costi e i piani per l’ulteriore sviluppo di TARDOC dopo la sua entrata in vigore. Il tariffario per singole prestazioni TARDOC è quindi pronto e potrà essere presentato al Consiglio federale per approvazione al più tardi nel secondo semestre dell’anno. 

Con il sostegno degli assicuratori AINF, AM e AI (CTM), la Federazione dei medici svizzeri FMH, i membri di curafutura (CSS, Helsana, Sanitas, KPT) e SWICA hanno trasmesso all’organizzazione per le tariffe mediche ambulatoriali (OAAT) la versione definitiva del TARDOC. Secondo la convenzione, il tariffario per singole prestazioni TARDOC sarà sottoposto per approvazione al Consiglio federale con domanda separata al più tardi nella seconda metà del 2023 insieme agli importi forfettari ambulatoriali. Attualmente, l’OAAT (SA) sta elaborando principi di tariffazione per disciplinare l’applicazione e il coordinamento del tariffario TARDOC e degli importi forfettari ambulatoriali. 

Versione finale con tutti gli adeguamenti chiesti dal Consiglio federale

La versione finale del TARDOC integra tutti gli adeguamenti chiesti dal Consiglio federale nell’ambito dell’ultimo esame del tariffario avvenuto il 3 giugno 2022. In quell’occasione, il Consiglio federale aveva ritenuto che in linea di principio il TARDOC potesse essere approvato, ma aveva imposto ulteriori condizioni che riguardavano la neutralità dei costi e l’ulteriore sviluppo del tariffario.

La versione finale del TARDOC prevede un piano ancora più rigoroso per garantire la neutralità dei costi. La fascia di variazione (corridoio) è stata ridotta: l’aumento massimo dei costi nei tre anni successivi all’entrata in vigore è ora fissato al +2% all’anno. Il pacchetto integra inoltre i piani chiesti dal Consiglio federale che descrivono nei dettagli l’ulteriore sviluppo del tariffario. Il TARDOC verrà prevedibilmente messo in vigore il 1° gennaio 2025, sostituendo così l’ormai superato TARMED.

Miglioramenti e vantaggi significativi di TARDOC rispetto a TARMED
• Sensibile miglioramento dell’adeguatezza della struttura tariffaria per singole prestazioni:
• Aggiornamento dei parametri del modello tariffario: i parametri necessari per il calcolo dei punti tariffali sono stati ricavati da statistiche e rilevazioni o risultano da ipotesi formulate in base allo stato attuale delle conoscenze.
• Aggiornamento delle regole di applicazione e di conteggio: queste regole assicurano un’attuazione uniforme, creano incentivi per una fornitura delle prestazioni efficiente e permet-tono di evitare conteggi abusivi.
• curafutura e FMH hanno concordato un sistema di neutralità dei costi vincolante per soddisfare i requisiti posti dall’art. 59c cpv. 1 lett. c OAMal nella fase introduttiva di tre anni.
• l contratto base KVG, appena negoziato, costituisce la base.

A un anno dalla creazione della piattaforma OLU sono disponibili 127 valutazioni.

Sono sempre più numerosi gli assicuratori che coordinano le loro decisioni in merito all’uso off-label di medicamenti grazie a una piattaforma sulla quale vengono pubblicate le valutazioni di studi clinici. A un anno dal lancio della piattaforma, curafutura traccia un bilancio positivo. Ai cinque membri fondatori si sono aggiunti altri cinque assicuratori. Oggi gli aderenti alla piattaforma OLU rappresentano l’83% degli assicurati in Svizzera. Sulla piattaforma sono disponibili 127 valutazioni che supportano i medici di fiducia nella decisione di assunzione dei costi per i medicamenti non rimborsati dall’assicurazione obbligatoria. Questa soluzione fornisce una base uniforme per la presa di decisioni.

Un numero crescente di assicuratori sceglie di aderire alla piattaforma OLU, una soluzione innovativa nel settore dell’uso off-label dei farmaci che supporta i medici di fiducia degli assicuratori nell’esame delle domande di assunzione dei costi. L’aspetto positivo è che la piattaforma offre valutazioni di studi clinici basate su evidenze scientifiche per le domande di cui agli articoli 71a-71d OAMal. Nel frattempo, oltre ai medici di fiducia di CSS, Helsana, Sanitas, KPT e SWICA, alla piattaforma hanno aderito anche quelli di Concordia, Groupe Mutuel, Visana, Sympany e Atupri. Insieme, questi dieci assicuratori forniscono la copertura sanitaria obbligatoria all’83% degli assicurati in Svizzera. I promotori della piattaforma sono disponibili ad accogliere altri assicuratori. 

Valutazioni classificate da A a D

La piattaforma digitale dedicata all’uso off-label dei medicamenti è stata lanciata un anno fa. Attualmente, contiene oltre 120 valutazioni di studi clinici basate su evidenze scientifiche e classificate da A a D, dove D indica un rifiuto di assunzione dei costi. Queste valutazioni supportano i medici di fiducia che esaminano le domande di assunzione dei costi tenuto conto delle disposizioni degli articoli 71a-71d OAMal.

La piattaforma contiene studi clinici pubblicati sui principi attivi con la valutazione dei benefici e la relativa documentazione nel rispettivo contesto clinico. Il metodo scelto dai servizi dei medici di fiducia degli assicuratori aderenti garantisce che la valutazione dei benefici clinici di un principio attivo avvenga sempre nello stesso contesto e poggi sulla stessa base scientifica. Questo garantisce una base equilibrata e obiettiva.

Vantaggio per tutti gli attori

Secondo Pius Zängerle, direttore di curafutura, si tratta di una situazione win-win per tutte le parti interessate. Da un lato, i pazienti hanno la certezza che le domande di assunzione dei costi poggiano su valutazioni condivise, coordinate e basate su evidenze scientifiche. Dall’altro, il lavoro dei medici di fiducia risulta più soddisfacente perché la piattaforma permette di ampliare costantemente le conoscenze e di lavorare in modo molto più efficiente. Infine, gli assicurati e i pazienti possono confidare nel fatto che gli assicuratori decidono sulla base di dati scientifici, nel rispetto degli articoli 71a-71d OAMal e tenendo conto dei criteri di efficacia, appropriatezza ed economicità.

Gli articoli 71a-71d OAMal disciplinano il rimborso dei medicamenti da parte dell’assicurazione di base (AOMS) per l’impiego off-label in casi singoli. L’uso off-label mira in primo luogo a garantire l’accesso a farmaci che non figurano nell’elenco delle specialità (ES) e che offrono un elevato beneficio terapeutico contro malattie gravi o mortali e contro disturbi cronici. Si tratta di medicamenti che vengono rimborsati dall’AOMS nei seguenti casi:

• medicamenti che figurano nell’ES ma per un impiego che non rientra nell’informazione professionale approvata da Swissmedic;
• medicamenti non ammessi nell’ES, ma omologati da Swissmedic;
• medicamenti non omologati da Swissmedic, ma importati da uno Stato con un sistema di omologazione riconosciuto come equivalente da Swissmedic e omologati in quello Stato per l’indicazione corrispondente.

Le valutazioni degli studi contenuti nella piattaforma includono la valutazione di un determi-nato farmaco per un impiego off-label. La valutazione è espressa con lettere da A a D, dove D significa rifiuto.

Negli ultimi anni, sempre più pazienti hanno beneficiato della possibilità di un uso off-label, soprattutto nel campo delle terapie antitumorali. Nel 2019 le domande di rimborso esamina-te sono state 38 000. Per il 2022 si stima che il loro numero sia salito a 50 000. Negli ultimi anni, l’80% delle domande è stato approvato e il 20% respinto.

I medici di fiducia provengono da diverse specialità e hanno il compito di valutare le doman-de in modo imparziale, neutrale e basandosi sugli articoli 71a-71d OAMal, ma anche tenendo conto delle valutazioni degli studi clinici. Formulano una raccomandazione che trasmettono all’assicuratore. Valutano il singolo caso in dettaglio ponendosi una serie di domande: i requi-siti sono soddisfatti? Qual è la popolazione dello studio? Quali trattamenti sono già stati som-ministrati al paziente? L’uso off-label promette un beneficio terapeutico significativo (sulla base della valutazione degli studi clinici)?

Anche la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) ritiene che il tariffario medico TARMED abbia fatto il suo tempo. Una posizione che curafutura considera un attestato di fiducia nei confronti del nuovo tariffario oltre che un’esortazione a non investire in uno strumento del tutto obsoleto. Del resto, la tabella di marcia per la sostituzione del TARMED è stata definita. È quindi giunto il momento di aggiornare e adeguare il tariffario delle prestazioni mediche ambulatoriali.

Secondo la legge federale sull’assicurazione malattia (LAMal), la negoziazione delle tariffe compete ai partner tariffali. Ferma sostenitrice di questa disposizione, la CSSS-S è contraria a estendere ulteriormente la possibilità per il Consiglio federale di intervenire sulla struttura tariffale TARMED. curafutura ne prende atto con soddisfazione e lo considera un segnale positivo a favore del partenariato in materia tariffale. È giunto il momento di introdurre il nuovo tariffario per le prestazioni mediche ambulatoriali. La sostituzione del TARMED, ormai superato, è attesa da tempo. Il nuovo tariffario TARDOC sarà presto finalizzato e pronto per essere presentato al Consiglio federale. curafutura si orienta alla tabella di marcia concordata con tutti i partner rappresentati nella nuova organizzazione per le tariffe mediche ambulatoriali (OAAT) con l’obiettivo di sostituire il TARMED entro il 1° gennaio 2025.

Positiva è anche la decisione di rinunciare ad attribuire alle autorità federali e a quelle cantonali competenze sussidiarie supplementari. La CSSS-S sembra consapevole del pericolo di un eccessivo controllo da parte delle autorità e, a quanto pare, considera i partner tariffali gli attori più competenti per sviluppare soluzioni in ambito tariffale.

Deplorevole è invece il no della CSSS-S al cambiamento di sistema proposto dal Consiglio nazionale in relazione ai laboratori. Questo rifiuto è da attribuire principalmente all’impennata dei costi delle analisi di laboratorio registrata di recente. In ogni caso, continueremo a impegnarci per evitare che i costi sfuggano di mano.

curafutura attende ora i dibattiti della sessione primaverile delle Camere. L’obiettivo principale non deve essere quello di introdurre una regolamentazione eccessiva da parte dello Stato, ma di attuare riforme valide come EFAS e TARDOC che possono frenare l’aumento dei costi senza indebolire inutilmente il partenariato tariffale.

Nel 2021, i medicinali prodotti mediante biotecnologie – noti anche come farmaci biologici – hanno generato circa un quarto della spesa farmaceutica a carico dell’assicurazione malattia obbligatoria. Questo segmento di mercato mostra una crescita ben superiore alla media, pari a oltre il 10%. I biosimilari, sviluppati in modo da risultare simili ai medicinali biologici di riferimento, rappresentano un’opzione valida per frenare l’aumento dei costi senza compromettere la qualità. Gli incentivi negativi presenti nel sistema sanitario impediscono tuttavia di sfruttare il potenziale di risparmio che questi medicamenti offrono, pari a circa 100 milioni di franchi all’anno. Questo potrebbe generare costi aggiuntivi non necessari dell’ordine di un miliardo di franchi da qui al 2030.

Anche nel 2021 il potenziale di risparmio offerto dai biosimilari è stato lungi dall’essere sfruttato pienamente in Svizzera. L’utilizzo generalizzato dei biosimilari avrebbe già potuto ridurre di circa 100 milioni di franchi la spesa farmaceutica a carico dell’assicurazione malattia obbligatoria. È quanto risulta dalla terza edizione del Barometro svizzero dei biosimilari pubblicato da curafutura, biosimilar.ch e intergenerika.

La buona notizia è che nel 2021 il numero di biosimilari commercializzati in Svizzera è più che raddoppiato passando da 15 a 34 prodotti. Anche se ancora troppo poco considerato, il mercato dei biosimilari in Svizzera è in costante crescita. Questo fa ben sperare. Daniel Sarbach, direttore del gruppo di lavoro biosimilar.ch, è convinto che in futuro il potenziale di risparmio offerto dai biosimilari sarà sfruttato maggiormente.  

Resta il fatto che l’utilizzo dei biosimilari in Svizzera è tutt’altro che ottimale e che nel panorama ospedaliero si osservano grandi differenze. Per esempio, nella regione ospedaliera della Svizzera centrale la quota di mercato dei sei biosimilari più venduti si attesta solo al 16%, la metà di quella registrata nella regione Vaud/Vallese. Nel caso dell’infliximab, uno dei principi attivi che più incidono sulla spesa sanitaria, la quota di biosimilari si ferma al 14% nella regione ospedaliera di Berna, mentre a Ginevra è circa tre volte più elevata (40%).

A preoccupare non è solo il grado di utilizzo generalmente basso dei biosimilari, malgrado sia più convenienti, ma anche la lentezza della loro penetrazione sul mercato, rileva Pius Zängerle, direttore di curafutura. I mancati risparmi sono considerevoli e del tutto insensati in un contesto di spesa sanitaria in costante aumento.

Da qui al 2030 costi aggiuntivi inutili per oltre un miliardo di franchi

Gli incentivi negativi – come per esempio l’attuale sistema dei margini di distribuzione – ostacolano un uso più diffuso dei biosimilari e precludono risparmi sostanziali. Nel sistema attuale, più alto è il prezzo del farmaco, maggiore è il guadagno dei farmacisti e dei medici, che hanno quindi un interesse diretto a dispensare un preparato originale anziché un biosimilare o un generico meno costoso. In questo modo, il risparmio potenziale che i biosimilari racchiudono per il sistema sanitario, pari a circa 100 milioni di franchi all’anno, non viene sfruttato.

Un potenziale destinato a crescere da qui al 2030: la scadenza dei brevetti di alcuni farmaci biologici più venduti è imminente e i biosimilari corrispondenti sono in fase di sviluppo, offrendo un potenziale di risparmio supplementare dell’ordine di centinaia di milioni di franchi. Secondo il direttore di biosimilar.ch Daniel Sarbach, se gli incentivi negativi non verranno rimossi, entro il 2030 il sistema sanitario e gli assicurati dovranno sobbarcarsi inutili costi aggiuntivi per oltre un miliardo di franchi. Secondo Sarbach, questo è ancora più problematico se si considera che l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) non elimina gli incentivi negativi sui margini di distribuzione, il che preclude importanti risparmi per la sanità. Va peraltro evidenziato che lo stesso Ufficio federale si è posto l’obiettivo di rispondere alle sfide più urgenti del sistema sanitario entro il 2030, per garantire anche in futuro un sistema sanitario finanziariamente sostenibile, frenare l’aumento dei costi e sgravare gli assicurati.

Un altro passo importante è la parità di trattamento dei biosimilari e dei generici ai fini della sostituzione. Nella sessione invernale del Consiglio degli Stati, il ministro della sanità Alain Berset ha menzionato che la sostituzione è possibile, indipendentemente dal fatto che si tratti di preparati originali, generici o biosimilari. Nella sessione primaverile, la questione è stata tematizzata in Consiglio nazionale da Ruth Humbel, portavoce della commissione tematica competente. In quell’occasione, l’amministrazione ha assicurato che una menzione esplicita dei biosimilari nella LAMal non era necessaria.

La strada sarebbe quindi spianata per eliminare rapidamente la disparità di trattamento nell’ordinanza e realizzare i risparmi attesi ormai da tempo.

Farmaci biologici
Contrariamente ai farmaci chimici di sintesi, i farmaci biologici sono prodotti a partire da organismi viventi geneticamente modificati, come batteri o colture cellulari. Hanno una struttura molecolare complessa e sono costituiti, per esempio, da proteine o acidi nucleici.

Biosimilari
I biosimilari sono prodotti che derivano da farmaci biologici e possono essere commercializzati dopo la scadenza del brevetto del biologico originale (medicinale di riferimento). Il principio attivo di un bio-similare e quello del medicinale di riferimento sono di fatto la stessa sostanza biologica. Le differenze non incidono sulla sicurezza o l’efficacia.

Gli obiettivi di costo peggiorano la qualità dell’assistenza sanitaria e creano una medicina a due velocità. curafutura accoglie quindi con favore la decisione storica della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) che boccia l’introduzione di obiettivi di costo nell’assicurazione malattie obbligatoria (AOMS) e propone in alternativa una serie di misure concrete da integrare nel controprogetto indiretto all’iniziativa per un freno ai costi.

Il nuovo tariffario medico per le prestazioni ambulatoriali TARDOC è pronto a subentrare all’ormai obsoleto TARMED già dal 1° gennaio 2023. Manca ancora solo l’approvazione da parte del Consiglio federale. curafutura accoglie quindi con favore la decisione della CSSS-N che si prefigge di frenare l’aumento dei costi dell’assicurazione malattie obbligatoria con interventi a livello tariffale anziché con obiettivi di costo.

curafutura ritiene infatti che gli obiettivi di costo contribuiscano ad aumentare la pressione sui fornitori di prestazioni senza ridurre i costi complessivi dell’AOMS. Inoltre, la definizione di obiettivi di costo comporta il rischio di creare nuovi incentivi negativi, che possono essere di natura finanziaria e comportare un peggioramento della qualità delle cure o una riduzione delle prestazioni.

Meno soddisfacente è la proposta della commissione di far stabilire dall’autorità di approvazione tariffe differenziate per singole voci della struttura tariffale o per gruppi di fornitori di prestazioni qualora i partner tariffali non si accordino su un adeguamento entro un anno. Secondo curafutura, questo creerebbe aspettative irrealistiche e porterebbe a soluzioni immature che non servono né agli assicurati né ai pazienti né tantomeno ai fornitori di prestazioni. curafutura esaminerà in dettaglio la decisione della CSSS-N e parteciperà attivamente ai futuri dibattiti.