Reti di cure coordinate: no a un eccesso di regolamentazione in un settore che funziona in modo esemplare
31 Gennaio 2024curafutura deplora la decisione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) di reinserire le reti di cure coordinate nel secondo pacchetto di misure di contenimento dei costi.
Negli ultimi anni, in Svizzera, le reti di cure coordinate hanno fatto segnare uno sviluppo molto dinamico e un numero crescente di assicurati sceglie consapevolmente questa forma di assicurazione. È dunque del tutto inutile appesantire il settore con una regolamentazione superflua e addirittura dannosa, che complicherebbe l’amministrazione delle reti. curafutura respinge quindi la decisione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati.
«Siamo convinti che non sia necessario regolamentare ulteriormente un settore che funziona già molto bene», afferma Pius Zängerle, direttore di curafutura, che sottolinea come le reti legate a modelli assicurativi alternativi si stiano sviluppando da anni in modo costante e con risultati positivi. La decisione della CSSS-S non fa altro che accrescere il carico amministrativo senza apportare benefici.
Il finanziamento uniforme EFAS garantisce già a promozione delle reti di cure
Con l’adozione del finanziamento uniforme EFAS, lo scorso 22 dicembre, il Parlamento ha preso una decisione che accelererà lo sviluppo delle reti di cure integrate. EFAS permetterà in effetti di aumentare i risparmi ottenuti grazie alle reti e, di rimando, gli sconti che i modelli assicurativi alternativi offrono rispetto al modello standard. Questo, a sua volta, renderà le reti di cure ancora più interessanti per gli assicurati.
curafutura esorta il plenum del Consiglio degli Stati a correggere la decisione odierna della Commissione, stralciando dal secondo pacchetto di misure di contenimento dei costi il provvedimento relativo alle reti di cure coordinate, come peraltro già deciso dal Consiglio nazionale. Un eccesso di regolamentazione sarebbe controproducente e comprometterebbe lo sviluppo delle reti di cure.