Dopo aver chiarito in quale forma costituire la nuova associazione, aver garantito al personale di curafutura il mantenimento del rapporto di lavoro almeno fino a fine 2025 e aver approvato un piano sociale, il presidente di curafutura Konrad Graber ha deciso di dimettersi in vista dell’imminente transizione.
Nominato nel maggio 2023 per la sua profonda conoscenza del sistema sanitario svizzero, Konrad Graber ha assunto la presidenza con l’obiettivo di rafforzare l’associazione e di consolidarne la posizione quale attore animato da spirito costruttivo e determinato a far evolvere il sistema sanitario liberale svizzero nell’interesse degli assicurati. curafutura si rammarica per questa decisione e ringrazia il presidente per il suo grande impegno.
Konrad Graber ha dichiarato: «Nelle scorse settimane mi sono attivato con forza per guidare curafutura verso acque tranquille nella movimentata fase che porta all’istituzione di una nuova associazione e per garantire al personale una soluzione equa e corretta».
Felix Gutzwiller, ex consigliere agli Stati nonché professore emerito di medicina all’Università di Zurigo, si è dichiarato disposto ad assumere la carica di presidente ad interim per un periodo transitorio di tre-sei mesi. Felix Gutzwiller ha ribadito come da tempo sia profondamente convinto della necessità per gli assicuratori malattie di parlare con una sola voce e ha aggiunto: «Mi metto quindi a disposizione per favorire questa transizione».
La decisione odierna della CSSS-N è un passo fondamentale per contenere a lungo termine il rapido aumento dei costi legati ai medicamenti e nel contempo accelerare l’accesso a terapie innovative spesso molto costose. «L’inserimento dei modelli di impatto sul budget è una svolta decisiva. Abbiamo lottato per anni a favore di questo passo importante che alleggerirà l’onere dei premi per gli assicurati», ha dichiarato Pius Zängerle, direttore di curafutura.
Soprattutto per i farmaci «blockbuster» con un fatturato elevato, come quelli contro il sovrappeso e l’obesità, non esiste un meccanismo che attenui l’impatto sui costi. Per questo è necessario introdurre sconti automatici sul volume che permetteranno di risparmiare dai 300 ai 400 milioni di franchi all’anno. Gli sconti verranno concessi automaticamente sui medicamenti il cui fatturato supera una determinata soglia (ad es. 20 milioni di franchi all’anno).
La nuova impennata dei premi riflette l’evoluzione dei costi delle prestazioni sanitarie. Per questo è fondamentale agire sulle prestazioni per tenere i premi sotto controllo.
Il finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS) consente di risparmiare da 1 a 3 miliardi di franchi perché accelera il passaggio dal settore stazionario a quello ambulatoriale, dove gli interventi e i trattamenti costano meno, mantenendo invariata la qualità e migliorando il comfort per i pazienti. In questo settore la Svizzera ha accumulato un grosso ritardo: solo il 20 % degli interventi elettivi sono eseguiti in regime ambulatoriale, mentre in Paesi comparabili, come il Canada, questi trattamenti rappresentano l’80 % del totale. Il potenziale di risparmio è quindi enorme.
Il finanziamento uniforme migliora anche il coordinamento tra i professionisti della salute ed evita doppioni come pure esami e trattamenti non necessari. Questo, a sua volta, genera considerevoli risparmi e aumenta la sicurezza dei pazienti, per i quali l’eccesso di medicalizzazione rappresenta un rischio.
Votando a favore del finanziamento uniforme, le cittadine e i cittadini hanno la possibilità di fare qualcosa per ridurre i costi, alleggerire il carico finanziario che grava sugli assicurati e rafforzare l’assistenza sanitaria.
curafutura chiede anche un miglioramento della pianificazione ospedaliera. La Svizzera conta 278 ospedali. Troppi. Ogni anno gli assicurati pagano un prezzo elevato per quest’offerta eccessiva. La sovraccapacità degli ospedali viene infatti finanziata con trattamenti superflui, ossia trattamenti che vanno ben oltre quanto necessario dal punto di vista medico.
Per coordinare la pianificazione ospedaliera su base intercantonale, come d’altronde prescritto dalla legge, i Cantoni devono essere obbligati a pianificare l’offerta di cure a livello sovraregionale. A tal fine sono chiamati a coordinare e attribuire congiuntamente i mandati di prestazione agli ospedali all’interno di regioni ospedaliere sovracantonali.
Anche il settore dei farmaci presenta un grande potenziale di risparmio, visto che incide per quasi un quarto sui costi totali dell’assicurazione di base. curafutura chiede una riduzione automatica dei prezzi dei farmaci ad alto fatturato (oltre 20 milioni di franchi all’anno). Questa misura potrebbe generare un risparmio di 400 milioni di franchi all’anno. Il Parlamento ha la possibilità di confermarla nel secondo pacchetto di misure di contenimento dei costi entro la fine dell’anno.
La Commissione della sanità del Consiglio degli Stati ha riconosciuto che questo attacco alla pubblicità equivale a un attacco alla concorrenza. Il marketing è essenziale per il funzionamento del mercato ed è una delle attività fondamentali di qualsiasi azienda. La pubblicità aumenta la pressione concorrenziale e ha quindi ricadute positive per i clienti. La concorrenza tra gli assicuratori è la forza trainante dell’innovazione, della varietà dell’offerta, dell’efficienza e della qualità del servizio alla clientela.
L’iniziativa parlamentare suggerisce che il divieto di pubblicità nell’assicurazione malattie di base permette di conseguire importanti risparmi. È vero il contrario. I costi di pubblicità nell’assicurazione di base rappresentano solo lo 0,2 % dei premi, ossia meno di un franco al mese per persona assicurata. Il divieto di pubblicità nell’assicurazione malattie limiterebbe gli effetti positivi della concorrenza facendo aumentare i costi.
curafutura sostiene le vere riforme che possono contenere efficacemente e a lungo termine i costi della sanità, come il finanziamento uniforme EFAS (che permetterà di risparmiare da 1 a 3 miliardi di franchi all’anno) o la riduzione automatica dei prezzi dei farmaci blockbuster (risparmio pari a 400 milioni di franchi all’anno).
Il divieto di pubblicità limita fortemente la concorrenza regolamentata tra gli assicuratori sancita dalla LAMal e spiana di fatto la strada al monopolio statale rappresentato dalla cassa unica. Tuttavia, poiché i costi amministrativi (compresi quelli pubblicitari pari allo 0,2 % del totale) rappresentano solo il 5 % dei costi complessivi dell’AOMS, una riforma di tipo organizzativo come quella di una cassa malati unica non avrebbe alcun impatto sul restante 95 %. Pertanto, nemmeno una cassa unica risolverebbe il problema dei costi della sanità.
Negli ultimi 12 mesi la spesa per i medicamenti è aumentata del 3,4%, ossia ben oltre l’aumento medio a lungo termine dei costi dell’assicurazione obbligatorie delle cure medico-sanitarie (AOMS) pari al 2,7%. La spesa per i farmaci rappresenta quasi un quarto della spesa complessiva dell’assicurazione di base.
Nell’imminente sessione autunnale il Parlamento discuterà sulle divergenze relative al secondo pacchetto di misure di contenimento dei costi nella LAMal. curafutura si appella al Consiglio nazionale affinché si allinei alla posizione della Camera alta e includa nel pacchetto i cosiddetti modelli di costo (art. 52e disegno LAMal), ossia riduzioni automatiche di prezzo (sconti sul volume) per i medicamenti ad alto fatturato.
Soprattutto per i farmaci «blockbuster» con un elevato potenziale di mercato, come quelli contro il sovrappeso e l’obesità, non esiste un meccanismo che attenui l’impatto sui costi. Per questo motivo è necessario introdurre sconti automatici sul volume. Da questa misura l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) si aspetta risparmi dell’ordine di 400 milioni di franchi all’anno.
Si tratta di un passo fondamentale per poter contenere a lungo termine il rapido aumento dei costi legati ai medicamenti e nel contempo accelerare l’accesso a terapie innovative spesso molto costose. Uno studio sull’impatto finanziario dei farmaci (budget impact) mostra che gli sconti automatici sono la soluzione più convincente perché permetterebbe di alleggerire il carico finanziario che grava sugli assicurati. Inoltre consentirebbe al legislatore di attuare finalmente una delle richieste centrali avanzate dalla mozione Dittli, trasmessa al Consiglio federale già nel 2020.
Il nuovo Accordo settoriale sugli intermediari (ASI) stabilisce standard di qualità per l’attività di intermediazione nell’assicurazione di base e in quella complementare. L’obbligatorietà generale è conferita a tre punti dell’accordo: il divieto di acquisizioni telefoniche a freddo, la definizione di criteri di qualità per l’attività degli intermediari e il disciplinamento dell’importo delle provvigioni versate agli intermediari. L’accordo rispetta le nuove disposizioni giuridiche, in particolare si applica anche agli intermediari interni. I privati e le organizzazioni dei consumatori possono segnalare eventuali infrazioni all’accordo contattando per telefono, per iscritto oppure con il modulo sul sito sito www.inter-meglio.ch il centro di notifica Intermeglio, che resta operativo. Gli specialisti di Intermeglio forniscono consulenza e informazioni per chiarire gli equivoci tra assicurati e assicuratori e mediare in caso di disaccordo. La competenza per l’adozione di eventuali sanzioni e misure di vigilanza compete tuttora alle autorità, in particolare all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per l’assicurazione di base e all’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) per l’assicurazione complementare.
L’obbligatorietà generale è effettiva dal 1° settembre 2024 e garantisce l’introduzione dell’Accordo settoriale sugli intermediari nel settore dell’assicurazione malattie. Le disposizioni si applicheranno a tutti gli assicuratori senza eccezioni, sia per l’assicurazione di base che per quella complementare.
Maggiori informazini ai link Temi – Intermediari – curafutura e Informationen zu Telefonwerbung – santésuisse
L’inoltro del nuovo tariffario RBP V al Consiglio federale rappresenta un’importante pietra miliare. Il tariffario subentra alla versione IV/1, che non viene più aggiornata dal 2016, offrendo una serie di miglioramenti per i pazienti e i residenti in case di cura.
Il tariffario promuove i biosimilari, equivalenti agli originali sotto il profilo terapeutico ma nettamente più convenienti, garantendo consistenti risparmi per gli assicurati senza compromettere la qualità. La sostituzione dei farmaci originali verrà estesa, oltre che ai generici, anche ai biosimilari. Finora, infatti, i farmacisti potevano fatturare la prestazione di sostituzione di preparati originali con generici «classici» (prodotti con procedimenti sintetici) ma non con biosimilari (prodotti con procedimenti biotecnologici).
Il nuovo tariffario RBP V contempla per la prima volta la prestazione di confezionamento a macchina in dosette (blistering) che si orienta ai bisogni individuali dei pazienti. Il blistering va principalmente a beneficio dei residenti delle case di cura: migliora la qualità e la sicurezza della dispensazione farmacologica perché riduce il rischio di confusione e di errori di dosaggio e permette di monitorare meglio l’assunzione di farmaci.
Inoltre, la dispensazione personalizzata resa possibile dal blistering a macchina contribuisce in modo determinante a ridurre gli sprechi. Al paziente viene somministrato esattamente il quantitativo necessario per il trattamento individuale. Si evita così di sprecare eventuali rimanenze inutilizzate a causa di confezioni standard eccessivamente grandi rispetto alla dose necessaria ai fini della terapia.
Il nuovo tariffario include ora anche le prestazioni fornite dalle farmacie per corrispondenza, integrando così un nuovo canale di vendita.
I partner tariffali curafutura (con gli assicuratori CSS, Helsana, Sanitas e KPT), pharmaSuisse e la
Cooperativa di acquisti HSK chiedono che il nuovo tariffario venga introdotto il 1° gennaio 2025. SWICA ha già aderito al tariffario presentando una dichiarazione in tal senso. I partner tariffali invitano altri assicuratori ad aderire.
L’entrata in vigore del TARDOC rappresenta un passo avanti decisivo verso il miglioramento dell’assistenza sanitaria ambulatoriale. Il nuovo tariffario migliorerà sensibilmente il sistema sanitario per i pazienti, gli assicurati e i medici. Oltre ad aumentare l’efficienza economica grazie all’allocazione adeguata delle risorse in un settore che con i suoi 12 miliardi di franchi rappresenta un volume di prestazioni equivalente a un terzo dei premi dell’assicurazione malattie obbligatoria, il TARDOC elimina gli incentivi negativi creati dal TARMED, rivaluta l’assistenza di base (medicina di famiglia, pediatria e psichiatria) e rispecchia finalmente in modo adeguato la gamma di prestazioni fornite.
Il Consiglio federale chiede importanti adeguamenti prima dell’introduzione delle due strutture tariffarie. In questo modo si assume una grande responsabilità, anche per quanto riguarda la fattibilità delle condizioni poste. I partner tariffali dovranno analizzarle in dettaglio e valutare i passi da intraprendere per la loro attuazione facendo capo all’organizzazione tariffale OTMA SA. Si tratterà di fissare un ordine di priorità e di implementare gli adeguamenti richiesti il più rapidamente possibile. È più che mai urgente sostituire il TARMED, introdotto più di 20 anni fa. Il nuovo tariffario deve diventare realtà quanto prima per garantire una tariffazione adeguata e aggiornata dell’attuale gamma di prestazioni. Vista la tempistica serrata, i partner tariffali si metteranno subito al lavoro per fare in modo che il TARDOC e i forfait entrino effettivamente in vigore il 1° gennaio 2026.
Quella per un freno ai costi avrebbe fatto aumentare la burocrazia senza proporre alcuna misura concreta di contenimento e avrebbe messo a rischio l’assistenza sanitaria innovativa e di alta qualità che vanta la Svizzera. Fissando un tetto generale ai costi, avrebbe esercitato una pressione ingiustificata su tutti i fornitori di prestazioni e portato inevitabilmente al taglio di prestazioni necessarie.
Quella per premi meno onerosi si limitava a combattere i sintomi. L’aumento dei mezzi finanziari per la riduzione dei premi non avrebbe avuto alcun effetto di contenimento della spesa sanitaria. Anzi. Avrebbe indebolito la consapevolezza dei costi.
Entrambe le iniziative avrebbero ridotto le possibilità di avviare riforme autentiche e urgenti.
La loro bocciatura ci dà la possibilità di agire concretamente per migliorare il sistema sanitario. Dobbiamo sfruttare quest’occasione. Il «no» scaturito dalle urne non significa che lo status quo sia accettabile. È vero il contrario: la popolazione si aspetta importanti riforme che diano una risposta a preoccupazioni legittime. Si tratta di attuare le riforme del sistema sanitario che sono già sul tavolo, riforme che miglioreranno la qualità delle cure e genereranno consistenti risparmi per gli assicurati.
Prima fra tutte, la revisione del tariffario medico. Il nuovo tariffario TARDOC è pronto per entrare in vigore il 1° gennaio 2025. Dal dicembre 2023 la domanda di approvazione è sulla scrivania del Consiglio federale che dovrebbe pronunciarsi in merito nei prossimi giorni. curafutura lo invita ad approvare TARDOC senza ulteriori indugi.
Il nuovo tariffario permetterà di risparmiare almeno 600 milioni di franchi sull’arco di tre anni. Migliorerà la qualità delle cure ambulatoriali e rafforzerà l’assistenza di base, ossia quella fornita da pediatri, medici di famiglia e psichiatri. La sua approvazione segnerà la fine del TARMED, un tariffario ormai obsoleto in vigore da 20 anni e non più conforme al nostro sistema sanitario.
La seconda riforma è l’implementazione del finanziamento uniforme (EFAS) che consentirà un risparmio di almeno 1 miliardo di franchi all’anno. Grazie a EFAS, un numero maggiore di trattamenti verranno effettuati in regime ambulatoriale anziché stazionario (ossia con degenza ospedaliera di alcuni giorni). Oltre a essere più economica, la presa in carico ambulatoriale offre ai pazienti il vantaggio di poter tornare a casa il giorno stesso. In altre parole, permette di «prendere due piccioni con una fava».
Inoltre, il finanziamento uniforme rafforza le cure coordinate che a loro volta consentono di aumentare la qualità delle cure per i pazienti. Evita i doppioni, per esempio gli esami doppi, e quindi costi inutili.
Il finanziamento uniforme verrà probabilmente sottoposto a votazione in novembre. La popolazione avrà quindi l’opportunità di esprimersi a favore di questo significativo miglioramento del nostro sistema sanitario.
Già nel mese di maggio 2022 H+, santésuisse e curafutura hanno inoltrato una Convenzione sulla qualità al Consiglio federale, elaborata assieme alla Commissione delle tariffe mediche LAINF (CTM) quale partner. La Convenzione è stata in seguito rielaborata in conformità con i riscontri dell’Ufficio federale della sanità pubblica e nel mese di dicembre 2023 nuovamente inoltrata al Consiglio federale, che in occasione della propria seduta del 22 maggio 2024 ha ora approvato la Convenzione. È dunque possibile portare avanti uno sviluppo della qualità vincolante, uniforme a livello nazionale e trasparente.
L’articolo 58a della Legge sull’assicurazione malattie (LAMal) chiede la stipulazione di convenzioni a livello svizzero sullo sviluppo della qualità tra le federazioni dei fornitori di prestazioni e gli assicuratori malattia (convenzioni sulla qualità). Grazie agli sforzi comuni profusi da H+, santésuisse e curafutura, il Consiglio federale ha ora approvato una prima Convenzione sulla qualità. La stipulazione della Convenzione e l’approvazione da parte del Consiglio federale sono il risultato di una buona e intensa collaborazione tra H+ e le associazioni degli assicuratori.
Le parti contraenti hanno strutturato la Convenzione sulla qualità ai sensi dell’art. 58a LAMal secondo i campi d’azione degli obiettivi quadriennali del Consiglio federale sullo sviluppo della qualità: cultura della qualità, sicurezza del paziente, processo decisionale basato sulle evidenze e centralità del paziente. In tali campi d’azione tutti gli ospedali e le cliniche devono introdurre e attuare misure di miglioramento della qualità riconosciute. Un elemento centrale è costituito dal miglioramento e dalla verifica continui di tali processi. Ospedali e cliniche possono far riconoscere misure di qualità già attuate per potersi basare su attività sperimentate.
Con la Convenzione sulla qualità ospedali e cliniche adempiono le prescrizioni di legge. Nel contempo, in tal modo, viene pure creata una cultura dello sviluppo della qualità nel settore ospedaliero. L’obiettivo è chiaro: uno sviluppo ulteriore continuo e un miglioramento della qualità di trattamento e della sicurezza del paziente. Un ruolo importante in questo contesto è assunto pure dalla trasparenza: l’autocertificazione riferita alle misure di miglioramento della qualità scelte e lo stato dell’introduzione di tali misure vengono pubblicati in maniera trasparente. Ciò vale pure per il risultato degli audit. Questi e altri risultati riferiti a ospedali e cliniche vengono pubblicati sul sito web info-ospedali.ch