Gli assicuratori (curafutura con SWICA), i medici (FMH/APA) e le farmacie (pharmaSuisse) hanno messo a punto un pacchetto tariffario congiunto che mira a (1) ridurre gli incentivi negativi nel sistema, (2) aumentare la penetrazione dei generici e dei biosimilari, (3) migliorare la qualità della dispensazione e (4) realizzare significativi risparmi a lungo termine. Il pacchetto si articola in tre parti:
Per promuovere l’uso di generici e biosimilari, i partner tariffali sostengono l’introduzione di un margine di distribuzione esente da falsi incentivi (secondo la mozione Mo. CSSS-N 20.3936), che permetterebbe di remunerare in modo appropriato – e non in funzione del prezzo dei medicamenti consegnati – le prestazioni logistiche fornite da farmacisti e medici. Si tratta di adeguare la parte propria alla distribuzione (art. 38 OPre) in modo che copra i costi di distribuzione effettivi (art. 67 cpv. 1quaterlett. a OAMal). I partner tariffali propongono un modello esente da falsi incentivi che prevede un importo fisso di 9,10 franchi, un supplemento del 3 per cento sul prezzo di fabbrica e un supplemento per confezione (al massimo 300 franchi). Questo modello consente di ridurre gli incentivi a dispensare farmaci più costosi. Con tale adeguamento, da un lato i margini nel canale «farmacie e studi medici» si ridurrebbero di circa 515 milioni di franchi (sulla base dei dati 2021), dall’altro verrebbero fatturati 465 milioni di franchi a titolo di remunerazione basata sulle prestazioni), con un risparmio di 50 milioni. A medio termine, si prevedono ulteriori risparmi grazie agli effetti sistemici.
Il 14 maggio 2020, curafutura (insieme alle cooperative d’acquisto HSK, CSS e con l’adesione di SWICA) e pharmaSuisse hanno presentato al Consiglio federale la revisione della struttura tariffale per la remunerazione dei farmacisti basata sulle prestazioni (RBP V). La struttura tariffale poggia su prestazioni valutate per mezzo di misurazioni del tempo e di dati inerenti ai costi aziendali. La valutazione ha mostrato che la RBP in vigore (versione IV.1) non risulta adeguata (troppo bassa) e copre solo in parte le prestazioni fornite. Una parte significativa dei ricavi delle farmacie dipende dai margini di distribuzione, che sono eccessivi. In seguito alla revisione, i ricavi legati ai margini di distribuzione subiranno un calo di circa 325 milioni (anno 2021), mentre la tariffazione delle prestazioni in base alla RBP V aumenterà di circa 295 milioni di franchi (con un risparmio di 30 milioni di franchi).
La prestazione fornita fino al rilascio della prescrizione è identica per tutti i medici (che siano autorizzati o no a dispensare direttamente medicamenti) ed è remunerata in base al tariffario delle prestazioni mediche ambulatoriali TARMED (presumibilmente TARDOC dal 1° gennaio 2024). La prestazione «dispensazione diretta di medicamenti» inizia dopo il consulto medico e comprende il prelievo del medicinale dalla farmacia dello studio, il doppio controllo, l’etichettatura, la registrazione del farmaco e del dosaggio nel sistema e la verifica dell’eventuale interazione tra farmaci da parte del medico. Oggi questa prestazione è remunerata esclusivamente dal margine di distribuzione (parte propria alla distribuzione). Analogamente alle farmacie, anche per gli studi medici occorre una tariffa separata e adeguata che garantisca i giusti incentivi alla dispensazione di medicamenti più economici e assicuri che il personale disponga del necessario know-how. Con l’introduzione della nuova tariffa, da un lato il margine di distribuzione sarebbe ridotto di circa 190 milioni di franchi (anno 2021), dall’altro verrebbero fatturati 170 milioni di franchi sulla base della nuova tariffa «dispensazione diretta di medicamenti da parte di medici», con un risparmio di 20 milioni di franchi.
L’UFSP rivede i farmaci per il rispetto dei criteri di inclusione nella lista delle specialità con un ritmo triennale. Un terzo dei farmaci inclusi nell’elenco delle specialità (ES) sono rivisti annualmente. La revisione triennale è stata effettuata per la prima volta nel 2012 – 2014. Poiché la revisione dei prodotti è stata assegnata in base al loro anno di introduzione e quindi sono sorti problemi per l’attuazione del confronto terapeutico incrociato, il primo ciclo di revisione triennale si è basato solo sul confronto dei prezzi esteri e il confronto terapeutico incrociato non è stato preso in considerazione. L’industria farmaceutica si è appellata con successo contro questo. Di conseguenza, la revisione triennale nel 2015 e nel 2016 è stata sospesa, le prescrizioni sono state adeguate e, in conformità con la base legale, il confronto terapeutico incrociato è stato utilizzato su un piano di parità con l’APV. Nel 2016, un sorteggio è stato utilizzato per determinare l’ordine di revisione che esiste oggi. Dal 2017 al 2019, la revisione triennale è stata attuata con molte eccezioni. La seguente tabella mostra l’ordine di revisione.