In data odierna la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale ha approvato il controprogetto indiretto all’iniziativa per un freno ai costi. curafutura respinge il meccanismo previsto perché ritiene che gli obiettivi di costi indurrebbero inevitabilmente un razionamento delle prestazioni sanitarie a scapito degli assicurati e metterebbero in pericolo le cure mediche di base. Occorre piuttosto portare avanti le altre riforme già ben avanzate o prossime all’approvazione, tra cui in particolare il tariffario medico ambulatoriale TARDOC e il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie EFAS.

Gli obiettivi di costo prevedono stanziamenti globali di bilancio (budget globali) per ogni settore di cura, un meccanismo che, nella pratica, porterebbe però inevitabilmente a un razionamento delle prestazioni. Una volta esaurito il budget globale in un settore, i fornitori di prestazioni sarebbero infatti costretti a rinunciare a determinati trattamenti o a rinviarli. Questo comporterebbe una disparità inaccettabile degli assicurati, a seconda che necessitino di cure mediche all’inizio o alla fine dell’anno.

Gli obiettivi di costo sono uno strumento troppo poco accurato per raggiungere l’obiettivo desiderato, ossia la riduzione delle prestazioni inutili e superflue. Una volta esauriti i budget globali, generano un razionamento generalizzato delle prestazioni senza permettere di distinguere tra ciò che è necessario ed efficiente e ciò che non lo è.

Gli obiettivi di costo sono inefficienti e non riducono i costi
Il meccanismo degli obiettivi di costo conferisce al Consiglio federale la competenza di fissare le tariffe nel caso in cui i budget globali siano superati. A questo proposito si fa notare che sono già molti i settori in cui i prezzi sono amministrati, per esempio quello dei medicinali e dei laboratori, e che in questi settori i costi aumentano di più rispetto a quelli in cui i prezzi e le tariffe sono fissati dagli attori nel quadro di un partenariato tariffale.

Gli obiettivi di costo comporterebbero inoltre un aumento della burocrazia, poiché sarebbero fissati per ogni settore e ogni Cantone in base a un approccio top-down, un approccio in netto contrasto con l’attuale partenariato tariffale. In altre parole, gli obiettivi di costo porterebbero a una statalizzazione della politica sanitaria.

Dopo quasi 20 anni il Consiglio federale ha la possibilità di sostituire finalmente il tariffario medico.

In data odierna i partner tariffali curafutura (con SWICA) e FMH hanno sottoposto al Consiglio federale per approvazione la versione 1.3, sostanzialmente rivista, del tariffario medico ambulatoriale TARDOC. In estate il Consiglio federale aveva posto ai partner tariffali varie condizioni per una revisione materiale. I partner tariffali le hanno concretizzate nei termini previsti: la nuova versione comporta un prolungamento della neutralità dei costi, una semplificazione delle tariffe e un aumento della trasparenza. Per la revisione del tariffario non esistono alternative al TARDOC, in quanto nessun altro tariffario è sufficientemente completo per contemplare tutte le prestazioni mediche. Con la nuova versione del TARDOC, il Consiglio federale ha finalmente la possibilità di sostituire il TARMED, ormai non più al passo con i tempi.

La Federazione dei medici FMH rappresenta in Svizzera il 95 % dei medici. curafutura, gli assicuratori-malattia innovativi, rappresenta gli assicuratori-malattia CSS, Helsana, KPT e Sanitas. Con l’aggiunta di SWICA, la maggioranza degli assicuratori sostiene il TARDOC. Il TARDOC gode quindi del favore della maggioranza dei fornitori di prestazioni e di chi si fa carico dei costi.

Per la revisione del tariffario ambulatoriale non esiste in tempi brevi un’alternativa al TARDOC
Attualmente solo il TARDOC offre un tariffario ambulatoriale capillare capace di riflettere le prestazioni mediche in modo esaustivo e conforme alle attuali conoscenze scientifiche. Non esiste quindi un’alternativa per sostituire in tempi brevi il TARMED, in quanto i forfait ambulatoriali non sono ancora sufficientemente avanzati. Sia curafutura che la FMH sono a favore dei forfait che, non appena disponibili e approvati dal Consiglio federale, potranno sostituire immediatamente le relative tariffe per singola prestazione del TARDOC.

Il TARDOC va introdotto al più presto, dato che le prestazioni mediche ambulatoriali continuano a essere fatturate con un tariffario ormai superato e non più adeguato. Con l’inoltro della terza versione, i partner tariffali si augurano che il Consiglio federale approvi il tariffario nel 1° trimestre 2022 e che il TARDOC possa entrare in vigore il 1° gennaio 2023.

I partner tariffali auspicano una verifica e un’approvazione rapida
Ai due partner tariffali finora non implicati, H+ e santésuisse, è stata offerta la possibilità di partecipare attivamente alla revisione del TARDOC, come chiesto dal Consiglio federale. H+ ha sfruttato questa opportunità in parte, fornendo dati attuali. Parallelamente, H+ ha segnalato interesse a impegnarsi non solo a favore dei forfait ma anche a favore del TARDOC.

Per non mettere a rischio la tabella di marcia del TARDOC, i due partner tariffali curafutura e FMH hanno apportato i miglioramenti richiesti dal Consiglio federale senza coinvolgere altri partner tariffali e inoltrato tempestivamente al Governo la versione rivista del TARDOC. Il TARDOC è stato ulteriormente semplificato, rinumerato e ristrutturato per consentire un’applicazione e una navigazione più agevoli. Inoltre, il concetto di neutralità dei costi è stato ulteriormente rielaborato e prolungato a tre anni. Sono stati infine aggiornati i dati inseriti nei modelli di costo. Per aumentare la trasparenza, i partner tariffali hanno messo a disposizione dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) una documentazione completa sul TARDOC in forma strutturata.

Gli strumenti e le applicazioni tecniche a disposizione consentono di automatizzare maggiormente le operazioni di verifica ed elaborazione delle fatture e di ottenere notevoli semplificazioni. L’importante fase di digitalizzazione raggiunta con l’introduzione del TARDOC rafforza sia la qualità sia l’economicità delle prestazioni.

I partner tariffali curafutura (con SWICA), FMH e CTM (per AI, AINF e AM) sperano che il lavoro congiunto degli ultimi otto anni sia premiato con l’approvazione del TARDOC.

Le misure di gestione dei costi alimentano l’ostruzionismo da parte dei partner tariffali e spingono il Consiglio federale ad intervenire di più. In questo modo si minano gli sforzi dei partner tariffali per prendere decisioni efficaci, appropriate ed economiche basate su standard di qualità. curafutura prende atto con soddisfazione della chiara decisione adottata dal Consiglio degli Stati. Come già aveva fatto il Consiglio nazionale, la Camera alta si è infatti espressa a favore dello stralcio dell’articolo 47c LAMal dal primo pacchetto di misure di contenimento dei costi, ribadendo così la sua fiducia nel partenariato tariffale, nelle riforme del sistema e nello sviluppo di standard di qualità.

Le misure per la gestione dei costi partono da buone intenzioni ma mancano il bersaglio, perché innescano automaticamente reazioni di ostruzionismo a livello di partner tariffali. Non permettono infatti di raggiungere il vero obiettivo della riduzione dei costi, ossia il contenimento della loro progressione.

curafutura considera quindi un segnale importante la decisione del Consiglio degli Stati di stralciare l’articolo 47c LAMal dal primo pacchetto di contenimento dei costi, come già aveva fatto il Consiglio nazionale. Ritiene infatti che le misure proposte possano generare un incentivo sbagliato, in quanto non incoraggiano i partner a confrontarsi miratamente con standard di qualità e a portare avanti lo sviluppo del sistema sanitario secondo i criteri di efficacia, appropriatezza ed economicità. Inoltre, queste misure avrebbero conseguenze di ampia portata sull’assistenza sanitaria finanziata in base al principio della solidarietà.

È quindi importante portare avanti le riforme nel settore della sanità che hanno un impatto rilevante sull’obiettivo di contenimento dei costi. Tre grandi riforme sono già in cantiere. Il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS) acquisterà slancio l’anno prossimo, l’introduzione del tariffario medico ambulatoriale TARDOC è imminente e la sensibilità per quanto riguarda la qualità – e i prezzi elevati dei farmaci in Svizzera – è aumentata e ha acquisito maggiore peso grazie all’attuale dibattito in seno al Consiglio degli Stati. In tutti e tre gli ambiti vi sono progetti maturi o ben avanzati. Ora bisogna fare in modo di garantire loro lo slancio politico necessario in modo da realizzare le riforme più importanti e necessarie del sistema sanitario.

Il nuovo tariffario migliora la trasparenza delle prestazioni e la comparabilità tra le cliniche

Con ST-Reha la riabilitazione stazionaria dispone finalmente di un tariffario riferito alle prestazioni uniforme per tutta la Svizzera. curafutura ne accoglie con favore l’approvazione decisa in data odierna dal Consiglio federale ed è soddisfatta di questo risultato positivo per il partenariato tariffale. Il nuovo tariffario migliora la trasparenza e permette di confrontare le prestazioni e i costi delle cliniche riabilitative. Con l’approvazione di ST-Reha, è finalmente possibile portare a termine il nuovo finanziamento ospedaliero, dieci anni dopo l’introduzione dei forfait SwissDRG nel settore delle cure stazionarie acute.

Finora, ogni clinica di riabilitazione negoziava le proprie tariffe con gli assicuratori malattia. La nuova struttura tariffale uniforme ST-Reha porta un miglioramento significativo perché permette di confrontare tra loro i dati delle prestazioni e i costi delle cliniche e, di conseguenza, di migliorare la trasparenza. Parallelamente, i dati raccolti consentono l’aggiornamento periodico del tariffario in modo da tener conto in misura adeguata degli sviluppi futuri del settore della riabilitazione.

curafutura accoglie con favore l’approvazione della nuova struttura tariffaria per la riabilitazione stazionaria. Si tratta di un settore che genera ogni anno costi per l’assicurazione di base pari a circa 550 milioni di franchi svizzeri di costi e questo senza considerare i costi sostenuti dagli altri attori, come i Cantoni e gli assicuratori contro gli infortuni.

curafutura chiede l’adesione a SwissDRG SA

curafutura chiede di poter entrare a far parte di SwissDRG SA per difendere gli interessi degli assicurati nell’ambito di decisioni strategiche importanti che riguardano la definizione delle tariffe nel settore stazionario. Sebbene sia un partner contrattuale di ST-Reha e abbia contribuito alla sua introduzione partecipando ai gruppi di lavoro di SwissDRG SA, non è ancora rappresentata ufficialmente nell’organizzazione. curafutura rappresenta il 43 per cento degli assicurati in Svizzera e deve far parte di SwissDRG SA.

I Cantoni e gli assicuratori malattia si sono accordati su una convenzione tariffale che disciplina il rimborso della vaccinazione contro il COVID-19 attraverso l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS). La convenzione è stata presentata oggi al Consiglio federale e deve ancora essere approvata da quest’ultimo.

Secondo la convenzione, una vaccinazione effettuata in un centro vaccinale o da una squadra mobile viene rimborsata dall’AOMS con un forfait di CHF 20.00 per ogni vaccinazione. Per le vaccinazioni negli studi medici è stato concordato un importo forfettario di CHF 29.00 per ogni vaccinazione. Per la vaccinazione più complessa dei bambini di età inferiore ai 12 anni, che deve ancora essere autorizzata, negli studi medici può essere fatturato un importo forfettario di CHF 40.45 per ogni vaccinazione.

I costi aggiuntivi per la logistica, l’organizzazione e l’infrastruttura, come pure la franchigia del 10 %, continueranno ad essere a carico dei Cantoni. L’AOMS assume inoltre un contributo forfettario per il vaccino. Il forfait per il prossimo anno sarà ancora definito dal Consiglio federale. La Confederazione si fa carico dei costi eccedenti tale forfait, nonché dei costi per il trasporto e la distribuzione del vaccino nei Cantoni.

La convenzione è a tempo determinato fino alla fine del 2022 e, come già la convenzione tariffale 2021 e le relative integrazioni, è stata negoziata dalla Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS) e dalle cooperative di acquisti. L’Associazione professionale dei medici svizzeri (FMH) e l’Associazione professionale dei medici di famiglia e dell’infanzia Svizzera (mfe) sono state coinvolte nelle trattative per l’indennizzo degli studi medici e condividono il risultato.

Il forfait per le vaccinazioni copre tutte le prestazioni di base correlate alla vaccinazione. Ciò comprende le informazioni di base sulla vaccinazione, la verifica dello stato vaccinale, l’anamnesi vaccinale e le controindicazioni, l’ottenimento del consenso, la somministrazione della vaccinazione e il monitoraggio del/della paziente, il rilascio del certificato di vaccinazione e la documentazione.

Per la popolazione, la vaccinazione contro il COVID-19 rimane in linea di principio gratuita anche l’anno prossimo. Una consulenza medica individuale e dettagliata per la vaccinazione non è tuttavia inclusa nel forfait. Per i casi che richiedono una consulenza particolare negli studi medici è quindi possibile un rimborso supplementare per le spese conformemente alla struttura tariffale TARMED. Questo rimborso supplementare è soggetto alla partecipazione ai costi della franchigia e dell’aliquota percentuale e deve essere giustificato dal punto di vista medico.

Il Consiglio federale stabilirà ancora il rimborso delle vaccinazioni nelle farmacie per il prossimo anno.

Le riserve dell’assicurazione di base coprono quattro mesi di spese, un livello appropriato che non giustifica un’ulteriore regolamentazione. curafutura è quindi delusa dalla decisione adottata oggi dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) che raccomanda di dare seguito a un’iniziativa parlamentare tesa a fissare un tetto vincolante per le riserve. 

Le riserve degli assicuratori malattie garantiscono la stabilità finanziaria del sistema sanitario e permettono di rimborsare le prestazioni di cura in qualsiasi momento. Non è quindi opportuno volerle ridurre a qualsiasi costo. È pertanto grande la delusione di fronte all’odierna decisione della CSSS-N di dare seguito all’iniziativa Nantermod che chiede di limitare le riserve degli assicuratori ad un tetto massimo del 150 per cento del coefficiente di solvibilità. Una regolamentazione in tal senso è problematica sia per la stabilità del sistema (finanziamento delle prestazioni) sia per gli assicurati (aumenti dei premi e effetto yo-yo sui premi). Pur rammaricandosi della decisione, curafutura accoglie con favore la proposta della commissione di non dare seguito a due iniziative cantonali materialmente identiche.

L’iniziativa Nantermod non tiene conto in particolare del fatto che l’ordinanza sulla vigilanza sull’assicurazione malattia (OVAMal) è già stata modificata nell’aprile 2021 offrendo agli assicuratori maggiore flessibilità per ridurre le riserve. A seguito della revisione, gli assicuratori malattia possono infatti ridurre volontariamente le riserve non appena raggiungono un coefficiente di solvibilità minimo del 100 per cento. Inoltre, per rispettare il loro piano di riduzione delle riserve possono calcolare i premi con un margine molto stretto, rispettivamente prendendo più rischi. Questo sta già succedendo: grazie ai cambiamenti introdotti, gli assicuratori malattia hanno annunciato che nel 2022 restituiranno 380 milioni di franchi di riserve agli assicurati. Non sono quindi necessarie altre modifiche a livello di regolamentazione.

curafutura prende inoltre atto della decisione di modificare la procedura in caso di mancato pagamento dei premi. Approva che la commissione abbia confermato la decisione del Consiglio degli Stati di non addossare ai minorenni i debiti risultanti dal mancato pagamento dei premi e la possibilità per i Cantoni di prendere a proprio carico i certificati di carenza beni. Accoglie inoltre con favore la decisione di stralciare l’obbligo di includere gli assicurati inadempienti in un modello assicurativo con scelta limitata di fornitori, come proposto dal Consiglio degli Stati, in quanto ritiene che ciò avrebbe solo effetti indesiderati per gli assicurati che hanno optato volontariamente per un modello di questo tipo.

La revisione del sistema dei margini di distribuzione e le altre misure approvate consentiranno risparmi per diverse centinaia di milioni di franchi all’anno.

curafutura accoglie con favore le decisioni adottate dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) per ridurre i costi nel settore dei medicamenti. Il pacchetto sostenuto dalla commissione contempla in primo luogo la revisione dei margini di distribuzione (parte propria alla distribuzione) volta a promuovere l’impiego dei generici e dei biosimilari. Prevede inoltre una riduzione dei prezzi di fabbrica dei generici e l’introduzione di incentivi tariffari per incoraggiare farmacisti e medici a dispensare farmaci generici invece degli originali, più costosi. Queste misure sostituiscono il sistema di prezzi di riferimento proposto, ritenuto troppo rigido, che potrebbe causare problemi di approvvigionamento.

curafutura si compiace per il fatto che l’importanza della revisione del sistema di margini di distribuzione venga finalmente riconosciuta. La situazione attuale è controproducente: oggi i farmacisti e i medici hanno un interesse diretto a dispensare i medicamenti originali visto che il margine di guadagno è significativamente più alto rispetto a quello dei generici e dei biosimilari. Occorre eliminare questo incentivo negativo noto da tempo e largamente responsabile della quota di mercato molto bassa dei generici (solo il 20%) e dei biosimilari in Svizzera.

La revisione del sistema dei margini di distribuzione, insieme alla riduzione del prezzo di fabbrica, consentirà risparmi per diverse centinaia di milioni di franchi all’anno. Inoltre, le misure saranno applicabili in tempi brevi visto che richiedono un semplice adeguamento delle pertinenti ordinanze. Questo approccio pragmatico, già approvato dal Consiglio nazionale e ora confermato dalla CSSS-S, si fonda sul buon senso e rappresenta una valida alternativa a un sistema di prezzi di riferimento troppo rigido, che potrebbe mettere in pericolo la sicurezza dell’approvvigionamento.

Diritto di ricorso degli assicuratori contro le pianificazioni ospedaliere
curafutura accoglie con favore anche la decisione della CSSS-S di introdurre un diritto di ricorso in materia di pianificazione ospedaliera, che riguarderà anche gli elenchi cantonali degli ospedali e che permetterà agli assicuratori anche di tematizzare la questione dell’evoluzione dei costi, attualmente troppo poco considerata.

Misure di gestione dei costi
D’altro canto, curafutura si rammarica della decisione della CSSS-S di sostenere le misure proposte per la gestione dei costi. Si tratta di strumenti estranei al sistema, poco praticabili, che rischiano di portare a una sottomedicalizzazione o a una sovramedicalizzazione, una prospettiva contraria all’interesse dei pazienti.

I premi diminuiranno dello 0,2% nel 2022. curafutura saluta positivamente questa evoluzione che conferma la stabilizzazione osservata negli ultimi tre anni (+1,2% nel 2019, +0,2% nel 2020, + 0,5% nel 2021). Per non rallentare la tendenza osservata, occorre realizzare in tempi brevi le riforme urgenti che interessano il sistema sanitario, come l’introduzione del nuovo tariffario medico TARDOC e il finanziamento uniforme delle cure ambulatoriali e stazionarie (EFAS).

Il Dipartimento federale dell’interno ha annunciato martedì una diminuzione dei premi dello 0,2 % per l’anno 2022. L’evoluzione positiva conferma la tendenza osservata negli ultimi anni verso una stabilizzazione dei premi. Inoltre gli assicuratori procederanno ad una restituzione volontaria delle riserve di 380 milioni di franchi. Sommando la diminuzione dei premi alla restituzione delle riserve si ottiene una diminuzione dell’onere legato ai premi del 1,3%.

La stabilizzazione dei premi osservata dal 2019 e la diminuzione dei premi nel 2022 non deve farci dimenticare che sono ancora necessarie riforme per migliorare l’efficienza del sistema sanitario. Senza contromisure, i premi ricominceranno ad aumentare. Innanzitutto è imperativo concludere rapidamente la riforma legata al finanziamento uniforme delle cure ambulatoriali e stazionarie. Essa permetterà di trasferire prestazioni mediche verso il settore ambulatoriale e di risparmiare circa 1 miliardo di franchi all’anno.

Anche il tariffario medico deve essere finalmente aggiornato grazie al nuovo tariffario TARDOC. Attualmente circa un terzo dei premi è calcolato in base al tariffario Tarmed, oramai obsoleto. Questo conduce ad uno spreco finanziario considerevole e crea falsi incentivi a livello medico, a scapito dei pazienti. Infine, nel settore dei farmaci è fondamentale aumentare l’uso di generici e di biosimilari. La soluzione è conosciuta da tempo, ma non ancora applicata: occorre rivedere le disposizioni sui margini di distribuzione. Nel sistema attuale i fornitori di prestazioni hanno infatti un incentivo finanziario diretto a prescrivere preparati originali, che sono più costosi, rispetto a generici o biosimilari. Questo spiega che il tasso di sostituzione sia così basso in Svizzera.

Gli attuali forfait per la vaccinazione contro il coronavirus sono stati negoziati congiuntamente dagli assicuratori malattia e dai cantoni. Sono stati approvati dal Consiglio federale lo scorso agosto. Le tariffe sono state stabilite secondo i criteri della LAMal di efficacia, adeguatezza ed economicità (EAE). Nel frattempo sono iniziati i negoziati dei forfait per il prossimo anno.

I forfait per la vaccinazione contro il coronavirus sono stati negoziati congiuntamente dagli assicuratori malattia e dai cantoni. La convenzione tariffale fissa le tariffe fino alla fine del 2021 ed è stata approvata dal Consiglio federale. Dal 1 ottobre 2021, la tariffa per remunerare la prestazione di vaccinazione sarà di 16,50 franchi negli studi medici e di 14,50 franchi nei centri di vaccinazione.

Il comunicato pubblicato oggi dalla Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) rischia di creare confusione. Esso afferma che gli assicuratori non hanno accettato di prolungare il forfait di 24,50 franchi oltre il 30 settembre 2021. In realtà, le parti dell’accordo, ossia gli assicuratori malattia e i cantoni, hanno concordato le tariffe.

Dal 1 gennaio 2021 al 30 settembre 2021 la remunerazione per la prestazione di vaccinazione in ambulatorio, inizialmente fissata a 16,50 franchi, è stata aumentata a 24,50 franchi. Questo supplemento è stato deciso a causa della maggiore necessità di consulenza in alcuni gruppi di pazienti ad alto rischio, come le persone anziane. La vaccinazione di questo gruppo di pazienti è già stata ampiamente eseguita. Per questo motivo, la convenzione tariffale prevede un ritorno alla tariffa di 16,50 franchi dal 1 ottobre 2021.

curafutura continua a considerare questa tariffa giustificata e non capisce perché il CDS metta in discussione l’accordo che ha firmato. Il CDS era al tavolo delle trattative e ha accettato una tariffa di 16,50 franchi per le vaccinazioni a partire dal 1 ottobre 2021.

I negoziati concernenti i forfait per la vaccinazione nel 2022 sono attualmente in corso.

Barometro svizzero dei biosimilari – Edizione settembre 2021

Ogni anno il ricorso modesto ai farmaci biosimilari preclude risparmi per oltre 100 milioni di franchi. La nuova edizione del Barometro svizzero dei biosimilari si focalizza sull’evoluzione del mercato delle sei principali molecole e mostra che anche i biosimilari di comprovata efficacia, disponibili da tempo sul mercato, vengono tuttora prescritti con riluttanza. Ad alcuni anni dal lancio, la loro quota di mercato è stabile al 35% e i mancati risparmi gravano sugli assicurati. Per rimediare a questa situazione, è urgente eliminare gli incentivi negativi a livello di margini di distribuzione.

Lo scorso aprile è stato pubblicato per la prima volta il Barometro svizzero dei biosimilari. Il nuovo strumento mostra che il sistema sanitario svizzero potrebbe risparmiare ogni anno circa 100 milioni di franchi se alla scadenza del brevetto si sostituissero sistematicamente i farmaci biologici con biosimilari più economici ma con un’efficacia e una sicurezza equivalenti.

L’attuale edizione del barometro si concentra sull’evoluzione della quota di mercato dei sei principali biosimilari ed evidenzia che anche i biosimilari disponibili sul mercato da tempo e di comprovata efficacia e qualità risultano poco prescritti, tanto che a un anno dal loro lancio sul mercato raggiungono mediamente una quota pari al 12%. Dopo due anni, la loro quota si attesta all’incirca al 27%, per poi stabilizzarsi attorno al 35% negli anni successivi. Per esempio, a più di 5 anni dal lancio sul mercato, la quota di mercato dei biosimilari del principio attivo infliximab, usati per trattare varie malattie autoimmuni, si aggira attorno al 30%.

Pius Zängerle, direttore di curafutura, osserva: «La penetrazione del mercato svizzero dei sei principali biosimilari è stabile e si attesta attorno al 35%. È il caso anche dei biosimilari comprovati, come quelli dell’infliximab. Per gli assicurati sarebbe tuttavia auspicabile un cambio di passo verso un maggiore uso di questi farmaci».

Eliminare gli incentivi negativi per sgravare il sistema sanitario e gli assicurati
Gli incentivi sbagliati – come il sistema dei margini di distribuzione – ostacolano un uso più diffuso dei biosimilari e precludono risparmi sostanziali. Nel sistema attuale, più alto è il prezzo del farmaco, maggiore è il guadagno dei farmacisti e dei medici, che hanno quindi un interesse diretto a dispensare un preparato originale anziché un biosimilare o un generico meno costoso.

Per aumentare la quota di mercato dei biosimilari, realizzare risparmi e sgravare il sistema sanitario e gli assicurati, occorre eliminare quanto prima gli incentivi negativi. Daniel Sarbach, co-direttore del gruppo di lavoro biosimilar.ch, auspica un’azione rapida da parte dell’UFSP per margini di distribuzione privi di incentivi negativi.

Dal canto suo, Pius Zängerle sottolinea la necessità estendere il diritto di sostituzione ai biosimilari e osserva che attualmente i farmacisti possono dispensare solo il prodotto prescritto dal medico. Questo significa che se il medico ha prescritto un preparato originale, il farmacista non è autorizzato a proporre di propria iniziativa il biosimilare corrispondente, più economico.

In Svizzera la spesa per i medicinali cresce da anni. Nel 2020 l’incremento a carico dell’assicurazione obbligatoria è stato pari a circa 300 milioni di franchi (+4% rispetto al 2019). Circa il 75% dei costi supplementari è imputabile ai trattamenti per le malattie tumorali e autoimmuni. I farmaci biologici sono fondamentali per il trattamento di queste malattie e la loro somministrazione è diffusa. Dato però che i processi produttivi sono complessi e costosi, l’incidenza sulla spesa è elevata. I biosimilari, che hanno costi inferiori, rappresentano ormai da una dozzina di anni un’alternativa valida per contenere l’aumento della spesa.

Farmaci biologici
Contrariamente ai farmaci chimici di sintesi, i farmaci biologici sono prodotti a partire da organismi viventi geneticamente modificati, come batteri o colture cellulari. Hanno una struttura molecolare complessa e sono costituiti, per esempio, da proteine o acidi nucleici.

Biosimilari
I biosimilari sono prodotti che derivano da farmaci biologici e possono essere commercializzati dopo la scadenza del brevetto del biologico originale (medicinale di riferimento). Il principio attivo di un bio-similare e quello del medicinale di riferimento sono di fatto la stessa sostanza biologica. Le differenze non incidono sulla sicurezza o l’efficacia.